Deficit sanità, il governo chiede la chiusura di dodici ospedali. Loiero non ci sta e rilancia le sue proposte per superare l’empasse
Usa una metafora "bellica" il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero per far sapere che il Piano di rientro per il deficit nella Sanità è pronto ma non è quello che vorrebbe imporre il governo: c'é una 'linea del Piave' istituzionale, dice, dalla quale la giunta non intende arretrare ritenendo di essere nel giusto e di difendere così gli interessi dei calabresi per una sanità migliore. Perché una cosa - ripete da tempo Loiero - deve essere chiara: "L'intenzione della Regione è quella di promuovere davvero un grande cambiamento, rilanciando e investendo per assicurare elevati standard qualitativi di assistenza".
La Giunta regionale, riunitasi a Palazzo Alemanni, ha pensato a una controproposta, una soluzione diversa da quella prospettata al tavolo tecnico che rispetta i parametri economici ma consente una gestione a minore impatto sociale. Il nodo principale si conferma quello dei 12 ospedali che il governo nazionale vuole chiudere subito. Ma non si può pensare - Loiero lo ripete da sempre ed è stato ancora ribadito - di poterli chiudere tutti assieme da un giorno all'altro, si dovranno prima riconvertire in Case della Salute perché non si può lasciare un territorio senza presidio sanitario. E per realizzare questo, ci sono soldi e progetti, la Regione è già pronta a fare subito le gare per le attrezzature e per l'acquisto di tecnologia d'avanguardia. E poi la Giunta regionale non molla sui 4 nuovi ospedali per i quali si attende il disco verde del governo.
Per essi, su questo la posizione di Loiero è sempre stata decisa, il commissario governativo è necessario, in quanto può abbattere i tempi e superare gli intoppi grazie a ordinanze di protezione civile. È questa, dunque la "linea del Piave" di cui parla Loiero, sulla quale il governo regionale si attesterà per rilanciare. Oltretutto, con la controproposta della Regione si metterebbe in moto un circuito virtuoso di spesa pubblica trasparente che aiuterebbe concretamente l'economia calabrese.