Usura: operazione “Breccia”, indagati respingono accuse
Hanno risposto respingendo ogni accusa e fornendo la propria versione dei fatti sei degli otto indagati coinvolti nell'operazione antiusura della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro denominata "Breccia". Si tratta, in particolare, di Rosetta Esposito, Domenico Esposito, Renzo Tropea, Vincenzo Talarico, Antonio Talarico e Salvatore Macri' (tra i difensori Arturo Bova, Antonio Chiarella, Luigi Falcone, Vincenzo Puccio). Gli ultimi due accusati, Giuseppe Tropea e Carmine Tropea, hanno invece scelto il silenzio avvalendosi della facolta' di non rispondere davanti al giudice per le indagini preliminari, Assunta Maiore, che ha condotto gli interrogatori di garanzia dopo aver emesso i provvedimenti cautelari che all'alba del 31 maggio hanno portato gli indagati in carcere.
L'inchiesta antiusura, condotta dalla squadra mobile di Catanzaro, è partita a seguito della denuncia di un ristoratore di un noto villaggio turistico di Cropani, sulla costa ionica catanzarese, che dopo anni non poteva piu' reggere le richieste di denaro e le minacce di morte dei suoi aguzzini. Dalle indagini a carico delle otto persone raggiunte dall'ordinanza cautelare, indagate per concorso in usura ed estorsione aggravate dal metodo mafioso, è emerso che per due distinti prestiti di denaro di 10.000 euro, nonostante la restituzione dell'intera somma capitale, l'imprenditore vittima delle vessazioni era stato costretto a pagare interessi variabili tra il 150% e il 180% annui, nonché a cedere beni strumentali utilizzati per la gestione dell'attività' di ristorazione per un valore di alcune decine di migliaia di euro. Le richieste di denaro nei confronti della vittima sarebbero avvenute anche con pestaggi e pesantissime minacce a lui ed ai suoi familiari. (AGI)