Vetro: nel 2012 tasso riciclo a quota 70,9%, il sud più virtuoso
Nel 2012 la quantità di rifiuti d'imballaggio in vetro riciclata globalmente ha confermato la sua posizione sui buoni livelli del 2011 nonostante la diminuzione dei consumi. A fronte di una raccolta differenziata nazionale dei rifiuti di imballaggio in vetro di 1.673.000 tonnellate, a livelli quasi costanti rispetto allo scorso anno, sono state riciclate 1.568.405 tonnellate di vetro, con tasso di riciclo a quota 70,9% dell'immesso al consumo nazionale, e il Sud è il più virtuoso con un +7,2%. Sono dati del CoReVe, il Consorzio Nazionale Recupero Vetro.
I dati consuntivi evidenziano che la crisi frena l'immesso al consumo degli imballaggi, ma resta stabile la quantità avviata a riciclo. E però proprio questi dati di CoReVe dimostrano che il sistema di raccolta e riciclo del vetro nazionale è consolidato ma per crescere deve diminuire l'inquinamento da altri materiali. Comunque, nel 2012 i Comuni italiani hanno avuto un beneficio di 192 milioni di euro e l'industria del vetro ha potuto far a meno di approvvigionarsi di 3,1 milioni di tonnellate di materie prime (di estrazione e di impianti di origine chimica), ha utilizzato una quantità inferiore di energia ed ha emesso una minor quantità di anidride carbonica in atmosfera pari 2 milioni di tonnellate. Per aumentare ulteriormente le quantità di vetro riciclato è però necessario elevare il numero di Comuni italiani che adottano sistemi di raccolta "monomateriale", possibilmente con separazione per colore.
"Il raggiungimento del 70,9% di tasso di riciclo del vetro - ha dichiarato Franco Grisan, presidente di CoReVe - è un buon risultato. Se ci confrontiamo a livello europeo, siamo più avanti di Francia e Spagna e stiamo inseguendo Germania e Svizzera. Nel nostro Paese la capacità di riciclare il vetro da parte delle vetrerie è molto elevata, a patto che il rottame grezzo che si riceve dai Comuni abbia un basso tasso di inquinamento da altri materiali. Altro tema molto importante è lo sviluppo della raccolta per colore, che sarebbe da introdurre così come è fatta nei Paesi dell'Europa Centrale. Nei prossimi anni grandissima soddisfazione verrà dal Sud, che è in forte accelerazione ed ha un tasso di raccolta di circa 16 kg per abitante contro i circa 39 kg del Nord, senza dimenticare il Centro che, con circa 23 kg per abitante, ha ampi spazi di miglioramento". Analizzando i risultati 2012 è importante evidenziare che alcune regioni hanno fatto grandi balzi in avanti, altre hanno subito un leggero calo rispetto all'anno precedente. La migliore regione è stata la Valle d'Aosta che ha raccolto 50,2 kg di vetro per abitante contro i 28 kg della media nazionale. Quella che si è più impegnata ad avanzare è stata la Basilicata che è riuscita ad ottenere uno straordinario aumento di +49%. Altre regioni la cui raccolta è aumentata sono Calabria, Abruzzo e Friuli con un miglioramento superiore al 30%; un significativo incremento lo hanno avuto anche Puglia, Umbria e Liguria, tutte sopra il 10%. Il CoReVe, attraverso apposite convenzioni locali con i Comuni o i gestori delle raccolte, ha ritirato e avviato a riciclo direttamente 1.380.000 ton. di rifiuti d'imballaggio in vetro, corrispondenti all'82,5% del totale della raccolta differenziata del vetro in Italia. Queste quantità riguardano 6.280 Comuni italiani (circa il 78% dei comuni italiani) per una popolazione coinvolta di oltre 50 milioni di abitanti, corrispondente all'86% della popolazione italiana. La quantità di rottame riciclato dalle vetrerie italiane nel 2012 - pari a oltre 2 milioni di tonnellate - è di fatto superiore a quanto viene raccolto su scala nazionale; questo è dovuto sia alla quantità di rottame importato, sia al rottame non da imballaggio (lastre, etc.), anch'esso assorbito nella produzione di nuovi imballaggi. Dato che dimostra la forte potenzialita' dell'industria e la spiccata attenzione del settore vetrario all'impiego di questa materia prima ormai fondamentale. I risultati ottenuti nel 2012 hanno consentito anche enormi benefici, sia in termini economici che ambientali. Sul fronte dei ricavi dei Comuni, CoReVe ha loro corrisposto direttamente per la raccolta differenziata del vetro oltre 42 milioni di euro; quanto allo smaltimento in discarica, la raccolta differenziata ha evitato agli italiani costi per circa 150 milioni di euro. Alla voce risparmio materie prime, attraverso il riciclo in vetreria si è risparmiata l'estrazione di materie prime tradizionali per circa 3.124.079 tonnellate (più del volume sviluppato dalla piramide egizia più importante, quella di Cheope, alta ben 137 metri); c'è stato risparmio di energia elettrica per una quantità di energia equivalente al consumo di 6,5 milioni di lavatrici Classe A o alla bolletta elettrica di oltre 590mila famiglie italiane in un anno, pari ad un risparmio stimato di oltre 287 milioni di euro.
Da segnalare la minor emissione di CO2, ridotta di poco più di 2 milioni di tonnellate (equivalenti a quelle derivanti dalla circolazione per un anno di circa 1,3 milioni di auto Euro 5 di piccola cilindrata, come ad esempio una City Car o una Smart con una percorrenza media di 15.000 km). "Le importazioni annuali di rottame - commenta ancora Franco Grisan - sono un indicatore che la capacità di riciclo dell'industria vetraria italiana è superiore a quanto oggi viene messo a disposizione dalla raccolta differenziata nazionale. Anzi, sarebbe ben più elevata se si riuscisse a separare il rottame. Non è da pensare, però, che sia sufficiente rendere disponibili quantità aggiuntive per azzerarle in quanto, a volte, sono l'effetto della mancanza di rottame grezzo nazionale di qualità adeguata". Di qui il perché "le nostre varie forme di comunicazione sono rivolte a migliorare la sensibilità del consumatore verso un comportamento consapevole nel dividere correttamente i materiali e perché chiediamo ai Comuni di affiancarci in questa nostra azione". (AGI)