Piani di rientro: Pacenza (Pdl) sulle dichiarazioni del dg Bevere
Concordo appieno col dottor Bevere circa la necessità di rivedere gli obbiettivi e le finalità dei Piani di rientro da cui bisogna separare la perentorietà del riequilibrio economico-finanziario:”.
Così il presidente della III Commissione Sanità Salvatore Pacenza in merito ai contenuti del discorso pronunciato quest’oggi dal direttore generale della programmazione del ministero, Francesco Bevere, intervenendo ad un convegno promosso dalla Fiaso.
“È necessario – commenta l’onorevole Pacenza – garantire degli adeguati standard di servizio al cittadino in ambito sanitario, consapevoli che, dall’altro versante, deve corrispondere una razionalizzazione delle risorse che non può e non deve bloccare l’incedere di un nuovo modello sanitario pensato per queste Regioni. Del resto, è lo stesso dg del ministero ad affermare che quasi tutte le Regioni interessate dai Piani siano avanti per il rientro dal deficit, ma che al contempo esse riscontrino grosse difficoltà nel garantire i livelli essenziali d’assistenza al cittadino.
È questo il caso della Calabria dove il blocco del turn-over per il personale medico sta fortemente penalizzando la riorganizzazione prospettata dal commissario ad acta. Si registrano infatti situazioni critiche in determinati reparti quali radiologia, ortopedia ed emergenza/urgenza. Eppure in tre anni la riduzione del personale è stata di 1.500 unità in Calabria nel settore Sanità. Se solo si fosse concesso quel 15% di sblocco del turnover richiesto si sarebbe potuto rifiatare. Un pensiero inoltre è doveroso anche verso quei 900 precari che ruotano attorno al sistema sanitario regionale. Rispedire al mittente una proposta di legge che avrebbe salvaguardato il futuro di queste persone sulla scorta di meri criteri ragionieristici non risolverà certo quelli che sono gli aspetti economico-finanziari legati alla stessa, né contribuirà a migliorare il servizio sanitario regionale.
L’invito – conclude l’onorevole Pacenza – è che questa apertura prospettata dai vertici dirigenziali del ministero possa portare quei benefici alla Calabria e alle altre Regioni sottoposte ai Piani di rientro entro il più breve tempo possibile in ragione di un diritto alla salute che va garantito al cittadino 365 giorni all’anno”.