Operazione “All Inside 3”. Colpo alla cosca degli Ascone, 23 arresti nel reggino
I Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 23 persone ritenute appartenenti alla cosca di ‘ndrangheta degli “Ascone”, che opera a Rosarno e nei territori limitrofi, e che dovranno rispondere a vario titolo del reato di associazione di tipo mafioso e reati collegati tipici dei sodalizi criminali.
L’ATTIVITÀ D’INDAGINE rientra in una più ampia investigazione sulle cosche di ‘ndrangheta della zona di Rosarno e che ha già portato all’esecuzione di altri provvedimenti restrittivi - come le Operazioni All Inside 1 e 2 - e di sequestro beni (le operazioni All Clean 1 e 2)
Si sarebbe accertato come i “Pesce” ed i “Bellocco” costituiscano tuttora due poli intorno ai quali gravitano altre cosche collegate sia da legami di parentela che da cointeressenze affaristiche. Sarebbe emerso che non si tratta di poli contrapposti ma ognuno dei due sodalizi sarebbe il baricentro di interessi di tipo economico e criminale e, anche in presenza di sovrapposizione di interessi, le due cosche si sono adoperate per evitareche si creassero fratture e, anzi, sarebbero intervenute per ricomporre gli attriti creatisi tra le cosche satelliti. Come nel caso delle vicende che hanno riguardato le cosche “Ascone” e “Sabatino”, rispettivamente legate ai “Bellocco” ed ai “Pesce”. In relazione a ciò, questi ultimi sarebbero stati i principali artefici delle azioni di fuoco subite dagli Ascone.
LE INVESTIGAZIONI hanno focalizzato l’attenzione anche sulle attività della cosca “Ascone” ed avrebbero consentito di accertare “che l’organizzazione criminale - affermano gli inquirenti - con strumenti, condotte e dinamiche tipiche e consolidate della criminalità organizzata, ha commesso numerosi reati fine, tra i quali: traffico di sostanze stupefacenti e di armi da fuoco anche da guerra, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e favoreggiamento di latitanti”.
I particolari dell’operazione saranno resi noti alle 11 nel corso di una conferenza stampa presso il Comando dei carabinieri tenuta dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho e dal Procuratore Aggiunto della Repubblica, Michele Prestipino Giarritta.
h 13:37 | Ventidue persone in carcere, sette delle quali già detenute, e una agli arresti domiciliari. Sono i numeri dell'operazione denominata "All Inside 3" condotta dai carabinieri del Comando provinciale e coordinata dalla Dda di Reggio Calabria contro il presunto clan di 'ndrangheta degli Ascone, famiglia di Rosarno che secondo l'accusa sarebbe legata alla cosca dei Bellocco ed avversaria dei Pesce. I reati ipotizzati a vario titolo nei confronti degli indagati vanno dall'associazione per delinquere di stampo mafioso ai reati in materia di detenzione e porto illegale di armi, traffico di sostanze stupefacenti, favoreggiamento e intestazione fittizia di beni.
Se l'impianto accusatorio venisse confermato in sentenza, si tratterebbe della prima condanna che sancirebbe l'esistenza del clan Ascone, che gli investigatori giudicano strettamente legato alla cosca Bellocco, e contrapposto alla famiglia Pesce nella faida che ha insanguinato Rosarno. Il procuratore aggiunto della Dda, Michele Prestipino, nel corso della conferenza stampa tenuta presso il comando provinciale dei Carabinieri, alla presenza del colonnello Lorenzo Falferi, ha sottolineato l'apprezzamento della procura distrettuale "per il lavoro mirabile dell'Arma". "L'operazione - ha aggiunto Prestipino - fa parte di una manovra investigativa di amplissimo raggio e che vede impegnata la Dda di Reggio Calabria, il Comando provinciale dei Carabinieri e non solo, nell'azione di contrasto alla criminalità mafiosa, e si colloca come seguito di due attività svolte sia contro la cosca Pesce che Bellocco".
Il procuratore capo Federico Cafiero De Raho, dal canto suo, ha sottolineato come l'indagine sia "particolarmente significativa anche perchè ha una serie di indicazioni anche dimostrative di come la 'ndrangheta continua a muoversi sulla base di regole, forme e giuramenti che legano i singoli partecipi al gruppo criminale". Il maggiore Michele Miulli, comandante del Nucleo investigativo dell'Arma, ha posto l'accento sulla figura di due donne, entrambe figurano tra i 23 indagati: "Figure interessanti nella misura in cui ci fanno capire che la struttura della 'ndrangheta, queste donne si sono di fatto rese partecipi di una serie di condotte che integrano il reato di associazione e hanno sostituito i vari sodali non limitandosi a veicolare messaggi da carcere verso esterno e viceversa, ma molto spesso si sono fatte promotrici di determinate iniziative". (AGI)
I NOMI DEGLI ARRESTATI | Ecco i nomi delle 23 persone a vario titolo destinatari di ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'operazione denominata "All Inside 3", condotta dai Carabinieri e coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, nei confronti di un gruppo di persone accusate a vario titolo di reati in materia di armi e stupefacenti e alcuni dei quali di far parte del presunto clan di 'ndrangheta Ascone, alleato alla cosca Bellocco di Rosarno. Questi i nomi dei 22 soggetti per i quali il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere: Ascone Alessandro, 41enne nato a Taurianova; Ascone Antonio, 59enne nato a Rosarno; Ascone Francesco, 49enne nato a Rosarno; Ascone Gioacchino, 27enne nato a Gioia Tauro; Ascone Michele Junior, 29enne nato a Gioia Tauro; Ascone Michele, 34enne nato a Gioia Tauro; Ascone Salvatore, 55enne nato a Rosarno; Ascone Vincenzo, 33enne nato a Gioia Tauro; Bellocco Antonio, 25enne nato a Taurianova; Bonarrigo Gioacchino, di 29 anni nato a Cinquefrondi; Bonarrigo Giuseppe, 26enne nato a Gioia Tauro; Bonarrigo Nicola, di 49 anni nato a Rosarno; Consiglio Damiano, 25enne nato a Cinquefrondi; Fiumara Carmela, di 53 anni nata a Rosarno; Fiumara Francesco, 44enne nato a Rosarno; Fiumara Vincenzo, di 32 anni nato a Polistena; Furuli Damiano, di 60 anni nato a Rosarno; Furuli Rocco, 26enne nato a Francoforte sul Reno (Germania); Giordano Angelo, di 25 anni nato a Gioia Tauro; Marfea Francesca, 47enne nata a Rosarno; Nasso Aldo, di 28 anni nato a Polistena; Scarcella Rocco, di 38 anni nato a Rosarno. Gli arresti domiciliari, invece, sono stati disposti per Ascone Angelina, di 45 anni nata a Rosarno. (AGI)
h 15:44 | Minacciava di diventare la "prima pentita di Rosarno" se la sua sete di vendetta per la morte del figlio non fosse stata esaudita dagli uomini della famiglia Ascone. Era Francesca Marfea, una delle 23 persone raggiunte stamane da misura cautelare nell'ambito dell'operazione "All Inside 3", che invocava vendetta per la morte del figlio, Domenico Ascone. Il ruolo di due donne coinvolte nell'operazione, la stessa Marfea e Carmela Fiumara, rispettivamente mogli del presunto reggente e del presunto capo di quello che gli investigatori indicano come il clan Ascone, è stato tratteggiato dal maggiore Michele Miulli, comandante del Nucleo investigativo del Comando provinciale dell'Arma, nel corso della conferenza stampa di stamani. Il ruolo delle due donne, ha spiegato il maggiore, non si limitava a portare fuori e dentro il carcere i messaggi tra i rispettivi mariti e gli altri presunti sodali, ma avrebbe integrato il reato di associazione mafiosa. In particolare, la Fiumara in un'occasione si è lamentata che il figlio, vittima di tentato omicidio, fosse stato soccorso e portato ferito all'ospedale, dove aveva terminato lo stato di latitanza venendo arrestato.