Confartigianato regionale, proposta sul tributi comunali
Tarsu, canone acqua, suolo pubblico sono una parte dell’enorme contenzioso esistente tra Comuni, cittadini e imprese. Una situazione veramente grave, che condiziona l’attività degli enti locali per i mancati introiti e nel contempo pone in grande difficoltà. Famiglie e Imprese, che non hanno potuto pagare alle scadenze previste i tributi, oggi di fatto inevasi.
La Federazione Calabrese di Confartigianato condivide pienamente quanto posto all’attenzione delle Istituzioni in questi ultimi mesi da parte delle strutture provinciali.’ Il Presidente Regionale, Giovanni Gravina, e il Segretario regionale, Walter Fonte, in una loro dichiarazione congiunta hanno sottolineato quanto segue: “ci permettiamo di entrare nel merito di questa spinosa vicenda, preso atto delle quotidiane esasperate istanze di tantissimi cittadini, tartassati da un servizio di riscossione burocratico e vessatorio, che rende impossibile una soluzione equa, ragionevole e che, pertanto, , chiedono costantemente conforto e assistenza alla nostra Confederazione.”
“Non vogliamo difendere e avallare chi a suo tempo non ha pagato i tributi dovuti, ma considerata la reale situazione socio-economica e anche, perché no, l’esigenza impellente degli stessi Enti locali ad introitare le somme dovute da cittadini ed imprese, (preso atto anche dei tanti tagli di cui i Comuni, loro malgrado, sono protagonisti) vogliamo proporre una soluzione che di fatto consentirebbe a tantissimi cittadini ed imprese di sistemare le proprie pendenze con il Comune di appartenenza e nel contempo consentire agli enti di avere quella liquidità che oggi manca loro per poter erogare almeno i servizi più semplici e, molto spesso, essenziali”.
In sintesi, hanno dichiarato Gravina e Fonte, proponiamo il pagamento di tutte le somme maturate e non pagate nell’ultimo quinquennio così come segue: pagamento della sola quota capitale del tributo dovuto maggiorato solo eventualmente degli interessi legali nel contempo maturati, senza alcun balzello aggiuntivo che di fatto è il vero motivo per cui tantissimi cittadini ed imprese negli anni successivi non hanno poi potuto pagare.
Cosi facendo, “riteniamo di poter ottenere un duplice effetto: recupero immediato da parte degli Enti locali di cifre importanti incagliate negli anni e ritorno in bonis dei nostri concittadini che entrerebbero di fatto nella schiera di quei contribuenti virtuosi. Una soluzione di fatto concreta e fattibile autonomamente da parte di ogni consiglio comunale, che dimostrerebbero attenzione e vicinanza verso tutti i cittadini meno fortunati, che in questi ultimi anni hanno subito il costo più alto di una crisi devastante e senza precedenti.”