Reggio: premiati da Raffa gli ospiti del “Cereso”
Gli ospiti del Centro Reggino di Solidarietà nominati "Ambasciatori dello Sport Educativo". Il simbolico riconoscimento è stato assegnato a 15 giovani del Ce.Re.So., la struttura guidata da don Piero Catalano, che, in prevalenza, si occupa del recupero dalle tossicodipendenze . Nel novembre dello scorso anno, all'interno del centro, è stata costituita una squadra di calcio a 5 che ha partecipato al torneo del Centro Sportivo Italiano denominato "Oratorio Cup". Oltre al torneo, l'equipe educativa del Ce.Re.So. ha promosso incontri amichevoli, tornei, gare di solidarietà, incontri con gruppi vari, al punto che l'attività sportiva è diventata costante e ben strutturata. I giovani protagonisti dell'esperienza, accompagnati da don Piero Catalano, da Paolo Ciucciu', presidente del Centro Sportivo Italiano e dagli educatori della struttura, sono stati ricevuti dal Presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa che li ha simbolicamente nominati ambasciatori dello sport, consegnando loro le magliette ufficiali della squadra che riportano la significativa frase "Vivi a noi stessi e agli altri". L'incontro è stato particolarmente significativo, soprattutto perché questi giovani hanno dimostrato un nuovo modo di concepire lo sport, svincolato da logiche economiche e di profitto. Durante la manifestazione, svoltasi nella biblioteca della Provincia e che ha registrato anche la partecipazione del vicepresidente Giovanni Verduci, si è parlato dell'avvio di una vera e propria rivoluzione culturale in grado di mettere al centro del nostro vivere civile l'educazione e le relazioni umane. Nel salutare i protagonisti dell'esperienza, il Presidente Raffa ha esaltato la voglia di riscatto di questi giovani. "L'iniziativa - ha detto rivolto ai presenti - è di grande valenza sociale. Lo sport, infatti, è aggregazione, rispetto delle regole e, soprattutto, voglia di riscatto che si manifesta in ognuno di voi. E nel condividere questa giornata vi affidiamo un messaggio positivo, che trae origine dalla vostra volontà di essere protagonisti attivi della nostra società". Per don Piero Catalano, grazie allo sport, i ragazzi del centro Ce.Re.So, hanno la possibilità di avere un rapporto con l'esterno che non li fa sentire soli, isolati, giudicati. "Attraverso esperienze come questa - ha ripetuto don Piero Catalano - viene favorito il recupero di quei valori che la droga e le varie dipendenze hanno distrutto". Il progetto che è durato fino allo scorso mese di maggio, per Paolo Cicciù, presidente del CSI, ha l'obiettivo di "lanciare la figura di ambasciatore dello sport educativo. Che vede impegnate persone alle prese con tanti problemi - di tossicodipendenza, di detenzione e di alcolismo - che, grazie allo sport, riescono a riscoprire il valore dello stare assieme, della condivisone, della legalità". Il vicepresidente Giovanni Verduci, da parte sua, ha sottolineato il "grande e importante lavoro di don Piero Catalano e dei suoi educatori, impegnati nel recupero di tanti giovani che nel loro percorso di vita, a causa della droga, hanno momentaneamente smarrito la strada maestra". (AGI)