Locri, Impegno e Trasparenza-Pd: “Deludente l’esito del consiglio comunale”
Poco dopo le 19, presso il Palazzo Municipale, si è riunito il Consiglio comunale di Locri con all’ordine del giorno tre punti: Rinuncia partecipazione al Piano Strutturale Associato; Costituzione di Parte Civile da parte dell'Ente nei procedimenti penali nei quali siano contestati reati commessi mediante condotte violente, di tipo fisico e/o psichico,contro le donne. Atto di indirizzo; esame utilizzo Fondo di Rotazione per il riequilibrio finanziario pluriennale.
“Sul primo punto – si legge in una nota de gruppo Impegno e Trasparenza – Pd - il nostro gruppo ha richiesto il rinvio della trattazione ad assemblea successiva a causa dell’incompletezza della documentazione e della tardività con la quale la stessa è stata fornita ai consiglieri, come ammesso dal Vicesindaco Raffaele Sainato il quale, nonostante si sia scusato per il ritardo, non ha preso in considerazione l’ipotesi del rinvio. “Abbiamo reputato che una decisione così importante e strategica per il futuro di Locri, destinata ad incidere sull’assetto del territorio e non solo, meritasse la piena consapevolezza di quanto si andasse a discutere, per le ricadute di tipo urbanistico ed economico riguardo impegni pregressi e futuri. L’assenza di qualsivoglia relazione tecnica sullo stato dell’arte e in merito agli aspetti economici della vicenda, legati ai rapporti con i numerosi progettisti già incaricati ed alla necessaria restituzione, da parte dell’Ente, del contributo regionale d’importo superiore ad 80.000 euro, ci ha spinti a chiedere il doveroso e responsabile approfondimento documentale”. Non è, quindi, bastato prima richiedere un rinvio a nuova data e poi abbandonare l’aula per evitare l’uscita immediata e definitiva dal “PSA” con il voto dei dodici consiglieri di maggioranza.
Sul secondo punto all’ordine del giorno – prosegue la nota - il gruppo Impegno e Trasparenza-P.D. si è visto negare con dodici voti contrari la propria proposta che, come punto cardine, prevedeva la costituzione automatica di parte civile dell’Ente nei processi inerenti episodi di violenza sulle donne perpetrati sul territorio cittadino. Viceversa è stata approvata una mozione proposta dalla maggioranza, apprezzabile nelle sue premesse, specie sui temi riguardanti la prevenzione dei reati di genere, ma inaccettabile nella misura in cui viene demandato alla Giunta municipale, previo consulto con il collegio difensivo, di decidere caso per caso quando costituirsi parte civile. La decisione assunta appare inspiegabile alla luce di una serie di fatti e considerazioni esposti da tutti i consiglieri di minoranza: in primis, vengono meno i presupposti della “Convenzione di Istanbul”, non viene data rilevanza ai diritti della personalità sanciti dalla nostra Costituzione e, soprattutto, non vengono stabiliti preventivamente i criteri, di natura necessariamente generale ed astratta, che guideranno la decisione dell’esecutivo in merito alla scelta da operare, lasciando così all’arbitrio di chi di volta in volta è chiamato a decidere se costituirsi o meno parte civile nel singolo processo. La delusione è doppia anche alla luce delle parole spese in questi giorni dal Vescovo di Locri-Gerace mons. Fiorini Morosini. Alla luce dei fatti più che di un “ampliamento della proposta”, come proferito dal consigliere di maggioranza Bumbaca, ci ritroviamo a commentare uno svilimento della stessa che avrebbe rappresentato un fatto totalmente nuovo nel panorama dei diritti della donna ed avrebbe caratterizzato la nostra Città per una lungimirante e coraggiosa scelta civica e politica.
Anche in merito alla discussione sul terzo punto - prosegue la nota - all’ordine del giorno, riguardante le modalità di utilizzo del Fondo di rotazione per il riequilibrio pluriennale del bilancio comunale si è dovuta, purtroppo, registrare la totale assenza di documentazione che ha lasciato sprovvista la quasi totalità dei Consiglieri, alla loro prima esperienza amministrativa, degli strumenti necessari per poter partecipare consapevolmente alla discussione. Ciò ha portato, nonostante l’accordo circa il rinvio assunto in conferenza dei capigruppo, ad un deragliamento della discussione su temi generali, sfociata in accuse personali rivolte dai banchi della maggioranza anche all’ex segretario comunale Tresoldi (a cui il gruppo consiliare Impegno e Trasparenza – P.D. rivolge il proprio apprezzamento e la propria gratitudine per il lavoro svolto al servizio dell’Ente nei due anni appena trascorsi), che non hanno reso onore al ruolo rivestito da chi dovrebbe gestire la cosa pubblica con ben altro senso di responsabilità”.