Cgil: “Grave la situazione all’ospedale di Locri”
“E’una condizione di inciviltà e arretratezza. In questo modo, vengono meno il concetto di salute, quale diritto costituzionalmente garantito, e quello di servizio sanitario pubblico”. Grave, è il tono con cui il Segretario Generale della Cgil Rc-Locri Mimma Pacifici denuncia lo status di incuria e disorganizzazione in cui versano diversi servizi, fondamentali per la cura dei pazienti, all’Ospedale di Locri.
“I disservizi nella sanità pubblica e, soprattutto, in Calabria sono sempre più spesso all’ordine del giorno. E questo, purtroppo – aggiunge il Segretario -, è una condizione con cui i cittadini fanno quotidianamente i conti. Una situazione che ha dell’incredibile e che noi, come Cgil, denunciamo pubblicamente. Non è tollerabile che un cittadino che ha bisogno della cosiddetta “Tac” (tomografia assiale computerizzata) debba esser costretto a "emigrare"
“Anche a gennaio – ricorda Mimma Pacifici - l’apparecchio della Tac fu inutilizzabile e i disagi per i cittadini furono gravosi e, spesso, insostenibili. Quante volte ancora – si domanda il Segretario - dobbiamo aspettarci che accada? Forse sarebbe meglio affrontare questa situazione che, già in passato, si è trasformata in “emergenza”
“Non è uno status di abbandono che risale a ieri. Purtroppo – evidenzia Pacifici – denunce e lettere aperte hanno descritto le carenze della struttura di Locri: dalla mancanza di semplici siringhe e cerotti a quella delle garze. Una deficienza che si nota soprattutto negli ultimi tre mesi dell’anno. Si tratta, quindi, di un problema periodico che non dovrebbe verificarsi e, invece, sussiste. Una carenza strutturale che ci auguriamo non accada anche quest’anno”.
Il nosocomio di Locri ha, per Mimma Pacifici, un’altra e importante lacuna: la mancanza di personale. Un fattore che, nel periodo estivo e con le conseguenti ferie, emerge ancora di più: “in estate – spiega il Segretario – gli operatori hanno diritto a un periodo di ferie e il personale che rimane a operare si ritrova sovraccarico di lavoro. Un ospedale dovrebbe, invece, garantire tutto l’anno un numero adeguato di medici e infermieri e non ritrovarsi in questa condizioni”.
Ma le denunce del Segretario non si fermano qui e vanno oltre: “che fine hanno fatto – si chiede - i fondi pubblici per i lavori di ristrutturazione dell’ospedale? Dopo quattro anni di cantieri, a che punto siamo? Anche su questo fronte – sottolinea il rappresentante sindacale – i cittadini hanno diritto ad avere delle risposte serie e veritiere”.
“Urge – conclude il Segretario della Cgil – che l’ospedale di Locri riacquisti la sua funzione di Servizio Sanitario Nazionale. Che la tutela della salute del singolo e della cittadinanza tutta sia ininterrottamente garantita, perché diritto fondamentalmente riconosciuto e costituzionalmente inviolabile”.