Lega navale Crotone, resoconto imbarco su nave scuola Palinuro
“La nave scuola Palinuro era lì , elegante e maestosa, ormeggiata nel porto di Messina, aperta ai visitatori; tutto l’equipaggio aspettava in serata l’ imbarco di noi 25 allievi che per iniziativa delle associazioni Amni, Lni, Stai avremmo effettuato una navigazione di 7 giorni, dal porto di Messina fino al porto di Ancona, dove la nave avrebbe partecipato ai campionati mondiali di vela”.. E’ questo il racconto di Cristiana Buzzurro, una delle partecipanti dell’imbarco su nave scuola Palinuro della Lega Navale.
“Ci radunarono - continua ancora Cristina Buzzurro - nel punto di incontro di fronte la banchina d’ ormeggio e salimmo a bordo prima della fine dell’ orario delle visite , fu una sensazione particolarmente emozionante passare avanti a tutta quella gente che aspettava in coda e ci guardava stupita e sapere che noi non eravamo lì solo per una visita o per qualche foto, ma per viverci una settimana. Così fummo registrati e tutti ansiosi ed eccitati tenemmo la prima assemblea con alcuni ufficiali e in seguito fummo accompagnati verso i nostri rispettivi alloggi. Dei 25 studenti , solo 5 eravamo allieve , sistemate in alloggi più comodi di quelli destinati ai ragazzi, che dormivano su amache da smontare ogni giorno, mentre noi su letti , ma ugualmente piccoli e stretti situati a prora.
L’accoglienza fu cordiale, ci spiegarono del rispetto che era necessario tenere nei riguardi delle figure più in alto, del modo e delle formule con cui ogni volta dovevamo presentarci, o tramite cui potevamo orientarci a bordo, dell’ attenzione e precauzione da tenere sulla nave per evitare incidenti, dei piccoli comandi al grido dei quali dovevamo farci trovare in sezione (in riga) durante l’ ammaina bandiera o in presenza del Comandante.
Da qui è iniziato un percorso che chi non vive non può immaginare, abbiamo conosciuto la vera dura vita di bordo, fatta di lavoro a qualsiasi orario del giorno e della notte, di poco riposo e tanto sole . Siamo stati subito catapultati in un “orologio diverso” , nel senso che avevamo le 24 ore organizzate in fasce-orario di 4 ore ciascuna, tutti gli studenti divisi in 3 squadre a rotazione ,ogni 8 ore, svolgevamo servizi di guardia e comandata alternandoci nei lavori, di giorno come in piena notte, rispettando gli orari per evitare disagi per la squadra montante.
Ogni squadra era “capitanata” da nocchieri, sergenti e parte dell’ equipaggio, che ci coordinavano nelle varie mansioni di : vedetta, timoniere, operatore al carteggio e guardia , inoltre abbiamo imparato come muoverci in caso di pericolo a bordo, partecipando alle simulazioni di avaria al timone, incendio e uomo in mare.
All’ inizio, devo ammetterlo, mi sono trovata spaesata di fronte a tutte quelle regole, ai ritmi e all’ordine da seguire, ma alla fine è diventato piacevole e naturale. Tutto ciò anche grazie al clima che si è creato tra allievi ed equipaggio, ci era stato detto: “la nave è come un piccolo paesino, si condivide tutto” , così è stato, abbiamo fatto amicizia , socializzando durante i momenti di pausa , ci venivano raccontate storie di navigazione, aneddoti, curiosità sulla struttura della nave, sono nati dibattiti dalle nostre domande, abbiamo tenuto lezioni di astronomia, e abbiamo imparato a realizzare qualche nodo
( piano, margherita, diamante…), a turno abbiamo avuto anche la possibilità di pranzare o cenare col Comandante Mauro Panarello e a tutti è toccato comunque il compito di pulizia degli alloggi .
E’ stata un’ esperienza indimenticabile, a cui non potevo rinunciare e per questo ringrazio la Lega Navale di Crotone. Sette giorni intensi di navigazione circondati completamente dal mare, è stato uno spettacolo vedere il cielo pieno di stelle alle 3 di mattina , vedere l’ aurora alle quattro e il sorgere puntuale del sole alle cinque. Come tutte le cose piacevoli è passato troppo velocemente ed è rimasto, nelle lacrime allo sbarco, il segno di quest’esperienza”.