Convegno Cgil Calabria sulle riforme istituzionali
Superamento del bicameralismo, con la nascita della Camera delle Regioni, e una nuova legge elettorale che ridia sovranità piena ai cittadini: sono due delle proposte di riforme istituzionali avanzate dalla Cgil nazionale nel documento dal significativo titolo ‘Semplificare per rafforzare’. Il documento, che si prefigge una modifica organica delle istituzioni democratiche, è stato illustrato oggi 16 luglio a Cosenza durante un confronto a più voci organizzato dalla Cgil calabrese. “Condividiamo appieno le proposte della Cgil nazionale e ci impegnamo a promuovere tutte le iniziative necessarie a farle conoscere” ha affermato Giovanni Donato, segretario della Cgil di Cosenza, introducendo i lavori. “Un punto di sofferenza della democrazia nella nostra regione è la pervasività della ‘ndrangheta negli enti locali – ha aggiunto Michele Gravano, segretario della Cgil Calabria -. Per questo vedo con favore l’iniziativa di Soverato dove i sindaci stanno facendo fronte comune contro la criminalità. Così come giudico molto positivamente la processione per la legalità di Scalea”.
Il professore Pietro Ciarlo, costituzionalista e membro della Commissione di studio dei 35, ha fatto il punto sui lavori dell’organismo voluto dal governo Letta. “In particolare stiamo affrontando la riforma del bicameralismo, la riforma del Titolo V della Costituzione, una nuova forma di governo e il cambiamento della legge elettorale - ha spiegato il professore Ciarlo -. Personalmente sono contrario alla Camera delle Regioni, che però è sostenuta dalla maggioranza dei miei colleghi. Se questa Camera delle Regioni dovrà nascere, auspico che sia a suffragio universale”. “Tra agosto e settembre elaboreremo un testo che poi l’esecutivo girerà al Parlamento – ha assicurato il professore Ciarlo -. Sono consapevole delle difficoltà di un percorso di riforme istituzionali, ma penso che potranno essere indicati agevolmente una nuova legge elettorale e dei cambiamenti del Titolo V della Costituzione”. Spazio quindi al dibattito con gli interventi dei rappresentanti istituzionali e del mondo accademico invitati all’incontro: Sandro Principe, capogruppo regionale del Pd, Gianpaolo Chiappetta, capogruppo regionale del Pdl, il professore Alessandro Mazzitelli, docente dell’Unical, Mario Oliverio, presidente della Provincia di Cosenza, e Wanda Ferro, presidente della Provincia di Catanzaro.
Le conclusioni sono state affidate a Danilo Barbi, segretario confederale della Cgil nazionale, che ha illustrato nel dettaglio la proposta del sindacato, soffermandosi su alcuni aspetti fondamentali: il rafforzamento del Parlamento europeo, una maggiore centralità del Parlamento italiano rispetto al Governo, l’istituzione della Camera delle Regioni e delle autonomie locali, una riforma del Titolo V della Costituzione e della pubblica amministrazione, il varo di una Carta delle autonomie locali che definisca, evitando inutili sovrapposizioni, le competenze di Province, Città metropolitane e Comuni. “In questo quadro le Province vanno superate come livello costituzionale, nella parte ordinamentale, e devono diventare organismi di seconda istanza – ha evidenziato Barbi -. Le Regioni, inoltre, devono essere esclusivamente organi di programmazione e di legislazione e non di gestione”. “E’ necessario accompagnare i processi di riforma istituzionale con politiche del lavoro adeguate – ha concluso Barbi -. Politiche che portino, ad esempio, al superamento della precarietà e favoriscano l’accesso mirato di nuove e qualificate professionalità”.