Campana: Tares insostenibile, bilancio a rischio
Tares, il Primo Cittadino di Campana insieme alla sua squadra amministrativa minacciano la non approvazione del bilancio, con tutte le conseguenze del caso. Perché in queste condizioni non si può più amministrare. Serve orma un'azione di disobbedienza civile, anche da parte delle stesse istituzioni locali, asfissiate da norme e tributi calate dall’alto. Il Sindaco del Paese dell'Elefante non ci sta a chiedere altri soldi ai cittadini. I tagli continuano e le casse comunali sono letteralmente a secco. La situazione ormai è al collasso. Non vi sono alternative: bisogna rinviare di almeno due anni il Patto di Stabilità e, di un anno l'attuazione della nuova tassa dei rifiuti. Ma prima, è necessaria una seria e approfondita analisi dell’intero impianto normativo.
È la denuncia ormai finale del Sindaco di Campana Pasquale Manfredi deluso e amareggiato da una situazione che vede i sindaci a combattere in prima linea, contro un Governo centrale che ai numerosi tagli spregiudicati aggiunge ed impone l'aumento delle tasse, con la pretesa di farle riscuotere alle stesse autonomie locali.
“Noi non possiamo né vogliamo – dice Manfredi – fungere da meri esattori di uno Stato che, a questo punto, disconosce del tutto la realtà sociale nazionale, soprattutto al Sud e lo stesso funzionamento ordinario delle autonomie locali. Non metteremo le mani nelle tasche dei cittadini! La Tares rischia di essere una nuova e ulteriore mazzata per i contribuenti. Andrà più che a raddoppiare le tariffe dei cittadini. In modo particolare – precisa – le attività commerciali. Ci sono troppe difficoltà oggettive ed insormontabili. A Campana – va avanti il Sindaco – le tasse sono state sempre molto basse e, nonostante questo abbiamo sempre garantito i servizi indispensabili alla cittadinanza. Adesso la situazione si è ribaltata. Ci vincolano a rispettare il Patto di Stabilità, nel frattempo i tributi che sono costretti a pagare i cittadini vanno alle stelle, e noi, piccoli comuni non riusciamo ad erogare neanche i servizi minimi. In una situazione nazionale – conclude Manfredi – di crisi continuata e la cui fine non si annuncia a breve, non è più materialmente possibile andare avanti così, di taglio in Tares! Servono soluzioni alternative e non salassi. A maggior ragione per noi, piccoli centri a rischio spopolamento e che già viviamo difficoltà quotidiane e per rimanere in piedi.
Manfredi auspica, quindi, oltre al rinvio di due anni almeno del Patto di Stabilità, anche quello della nuova tassa dei rifiuti di un anno. Di rivedere e rivisitare i coefficienti dell’allegato del DPR 158/99 all'interno del quale sembrano essere particolarmente e fortemente penalizzanti i comuni del Sud. Di garantire una più alta distruzione del gettito tra le diverse tipologie di utenze non domestiche. E, che venga eliminata la componente per l’addizionale dei servizi indivisibili.”