G8, a Catanzaro e Genova il Coisp ricorda le devastazioni del 2001
“Da Nord a Sud non cambia l’indignazione per gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine che, sia pur innocenti, vengono sempre e comunque criminalizzati ad ogni occasione che li vede coinvolti, loro malgrado, in vicende anche drammatiche legate all’adempimento del proprio dovere. Da Nord a Sud, oggi, non cambia il sentimento di solidarietà nei confronti di Mario Placanica, che per essersi difeso nel mezzo della guerriglia di persone che volevano fargli la pelle è assurto a simbolo delle menzogne e dell’odio che ci è stato riversato addosso all’epoca del G8 del 2001. E da Nord a Sud il Coisp si prepara a manifestare tutto questo, ricordando ai cittadini le devastazione che migliaia di eversivi contestatori senza scrupolo alcuno di mettere a repentaglio a vita altrui operarono in quel luglio di follia. A Genova, dove città e cittadini sono state vittime inermi di veri e propri criminali che con assurda prepotenza ne hanno sconvolto la vita per quattro lunghi giorni, e a Catanzaro, città di un giovanissimo Mario Placanica a cui ugualmente quei criminali hanno sconvolto la vita, irrimediabilmente. Noi ci saremo, e chiediamo ai cittadini di condividere anche solo per pochi attimi la nostra iniziativa fermandosi ad osservare, a ricordare, a riflettere”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, annuncia la portata dell’iniziativa che il Sindacato Indipendente di Polizia ha organizzato per sabato, 20 luglio, in occasione dell’anniversario degli scontri avvenuti nel 2001, durante il G8, che si svolgerà in contemporanea a Genova, città sede dell’incontro dei “Grandi”, ed a Catanzaro, città di Mario Placanica, il giovane ex Carabiniere il cui nome è ormai legato inesorabilmente a quel luglio di dodici anni fa dopo la morte di uno dei manifestanti, Carlo Giuliani. Il Coisp ricorderà con alcune immagini del G8, mostrate da un mezzo che girerà per le vie delle due città, quei quattro giorni di incidenti gravissimi, che impegnarono le Forze dell’Ordine a contenere aggressioni di migliaia di contestatori che misero a ferro e fuoco la città. L’apice di quelle violenze si raggiunse in piazza Alimonda, dove Carlo Giuliani rimase tragicamente ucciso da un colpo di pistola partito dall’arma dell’allora altrettanto giovane Carabiniere Mario Placanica, contro il quale il primo si stava scagliando imbracciando un estintore, nel pieno degli attacchi furiosi che riempivano ogni angolo della piazza in mezzo al fuoco dei mezzi dati alle fiamme dai manifestanti. Lo stesso ex militare – che in seguito ha lasciato l’Arma dei Carabinieri – ha poi dovuto subire un interminabile iter giudiziario, in ogni grado e sede di giudizio, fino davanti alla Corte Europea, venendo sempre puntualmente ritenuto innocente.
“Placanica - insiste Maccari - è stata la vittima sacrificale di una ideologia pseudopolitica deviata, che ha semplicemente sfruttato l’occasione per sfogare la propria barbara violenza e la propria pericolosa insofferenza nei confronti delle regole e delle Istituzioni, che ha pensato di potersi imporre con la forza su tutto e tutti, e poi di potersi anche procurare coperture e giustificazioni sfruttando le solite menzogne e la solita ipocrisia imperante che gettano sempre ogni responsabilità, anche quelle inesistenti, sulle Forze dell’Ordine. Placanica, dopo dodici anni, è ancora il bersaglio di un’attività di tortura psicologica attuata da chi non fa che perseguire scopi non completamente dichiarati, come Giuliano Giuliani, che vuole spingerlo alla morte a colpi di processi che sa benissimo essere infondati. Ecco perché Placanica è il protagonista di questa nostra edizione delle iniziative in occasione dell’anniversario del G8, che ancora affrontiamo con animo cupo perché, mentre in dodici anni tante cose sono cambiate, la Polizia stessa è cambiata, è rimasto completamente immutato, invece, quell’atteggiamento di continua criminalizzazione delle Forze dell’Ordine, di immancabile critica del loro operato qualsiasi esso sia, di odio e violenza con i quali ci confrontiamo di continuo, dagli stadi alle piazze a molti altri contesti per noi ogni giorno più pericolosi”.
“Sappiamo - spiega il Segretario del Coisp - che anche Giuliano Giuliani sarà a Genova, domani, per commemorare come un eroe un figlio che, a dirla tutta e a dirla con le sue stesse parole, lui considerava un problema al punto da non volerlo più in casa e di sperare di fargli presto il funerale. Abbiamo letto che lui ha parlato di una ‘serena giornata di memoria’, e vogliamo chiedergli come osa parlare di serenità una persona che vive nella continua ricerca di vendetta e di persecuzione nei confronti di un giovane innocente sapendo benissimo di stare andando oltre ogni decenza. Abbiamo letto che Giuliani, rispetto alla nostra manifestazione, ha detto ‘non credo che ci saranno provocazioni, e se ci saranno noi non risponderemo’, e vogliamo intimargli di rivolgere ad altri i suoi squallidi toni allusivi e bugiardi. Il Coisp si è sempre distinto fra tutti per correttezza, rispetto delle regole, coraggio, sincerità, onestà e coerenza, chi ci critica può dire altrettanto? E’ appena il caso di ricordare a Giuliani, che si azzarda a mettere nella stessa frase noi e la parola provocazione, che nessun appartenente al Coisp era in piazza Alimonda a dare alle fiamme i mezzi delle Forze dell’Ordine a luglio del 2001. Non erano Poliziotti del Coisp quelli che imbracciavano strumenti di morte per sfasciare tutto e per ammazzare un Carabiniere, era suo figlio... quello che lui non voleva più in casa”.