Estorsioni, riduzione della pena per trentenne cosentino
Si e' concluso con uno sconto di pena il giudizio d'appello per Mario Oliveti, trentenne cosentino, imputato per estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un'impresa impegnata nel rifacimento della rete d'illuminazione pubblica ad Aprigliano, in provincia di Cosenza. Gli avvocati di Olivetioggi, sono riusciti ad ottenere dalla Corte d'appello di Catanzaro che la condanna a carico dell'uomo fosse ridotta a 5 anni e 4 mesi di reclusione, dopo i 7 anni avuti in primo grado. Il trentenne era finito in manette proprio dopo aver ritirato una tangente da 5.000 euro dal titolare della ditta vittima dell'estorsione, all'interno del suo cantiere. Assieme a Oliveti sono rimasti coinvolti nella vicenda giudiziaria anche Mario Musacco, 59 anni, detto anche "Maruzzo", e suo cugino Giuseppe 55, che hanno scelto la via ordinaria, e per i quali il processo dibattimentale e' in corso davanti al Tribunale collegiale di Crotone. Secondo le accuse mosse dagli investigatori, i tre uomini avevano imposto all'imprenditore vessato una tangente del 3% per lavori da 400 mila euro.