Incidente nel cosentino: il camionista era ubriaco
Era abbondantemente oltre il consentito il tasso alcolemico presente nel sangue di Valiantisin Skramblevich, il 33enne bielorusso all'alba di ieri alla guida del camion che prima delle 6 lungo la Statale 106 ionica, tra Villapiana e Trebisacce, s'è schiantato contro un pullman di emigrati calabresi in Svizzera diretti a Mesoraca e in altri centri per le vacanze, provocando due morti e numerosi feriti.
L'alcol test effettuato dalla polizia stradale immediatamente dopo il sinistro ha dato un valore sei volte superiore al limite fissato dalla legge, mentre l'esame successivamente effettuato su un campione di sangue, ormai ore dopo il dramma, ha certificato un valore quattro volte oltre il limite. Il gip del tribunale di Castrovillari stamattina ha convalidato il fermo del bielorusso ed emesso un'ordinanza di custodia cautelare che lo tiene rinchiuso nel carcere della cittadina del Pollino. Domani si svolgerà l'interrogatorio di garanzia. Intanto la magistratura inquirente ha liberato le salme del bambino di 12 anni residente con la famiglia in provincia di Varese e della donna di 57, rimaste uccise nel sinistro.
In base a quanto trapelato il camionista s'era fermato un paio d'ore prima del dramma, nell'area di servizio poco lontana dallo svincolo di Rogliano, lungo la carreggiata nord dell'A3, probabilmente alzando un po' troppo il gomito. Tant'è che quasi cento chilometri e due ore di strada dopo, al momento dello schianto, aveva ancora tutto quell'alcol in corpo. Che però non gli ha impedito di restare chiuso nella cabina del mezzo pesante uscito fuori strada e finito in una stradina che fiancheggia la Statale ionica, per sottrarsi alla rabbia degli altri viaggiatori presenti nel pullman. Sono stabili le conduzione della donna rimasta ferita gravemente dall'incidente, e ricoverata nell'ospedale di Catanzaro. (AGI)