Contarino (Pd): riforma giustizia passa per la riforma delle carceri
“Si parla poco, troppo poco, della situazione delle carceri italiane indegna in un paese civile. Con l'approvazione alla Camera del dl sulle pene alternative al carcere si traccia un segno distintivo, un primissimo passo verso la conquista dei diritti umani all'interno delle carceri. Il sistema penale italiano inizia ad allinearsi ai migliori sistemi europei. - Lo scrive in una nota Sergio Contarino del Partito Democratico Crotone - Le carceri italiane sono state ripetutamente condannate da organismi internazionali, proprio a causa delle drammatiche situazioni in cui sono costretti a vivere i detenuti.
Ultima La Corte Europea di Strasburgo ha evidenziato che per l'Italia la questione del sovraffollamento delle carceri è un problema strutturale. La pena deve essere giusta, tempestiva e deve essere unita alla rieducazione, non calpestando i diritti umani.
Il dl vuole rappresentare un primo intervento sul problema del sovraffollamento penitenziario che, negli ultimi tempi, è diventato insostenibile, con costi elevati sia in termini economici che in termini umani e sociali, legati, questi ultimi, soprattutto al mancato rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo. È indispensabile lavorare sul recupero della persona in detenzione. Solo interventi che rimettano il detenuto nel circuito dello scambio sociale hanno una reale valenza rieducativa e non si traducono in mero intrattenimento. Questo però non deve generare nei cittadini un senso di insicurezza.
Istituti malsani, sovraffollati, generano rabbia e cattiveria, sentimenti che non fondano certo la base per costruire un futuro migliore a queste persone, ma anzi creano dannosità sotto il profilo della sicurezza fuori dal carcere.
Ricorrere all'utilizzo di pene alternative indica affidamento in prova ai servizi sociali o affidamento dei tossicodipendenti a comunità di recupero, significa insomma intraprendere un percorso riabilitativo alla società così come sancito della nostra Costituzione.
È arrivato il momento di scegliere se continuare a fare finta che non esistano problemi nelle nostre carceri oppure fare uno sforzo e decidere di intervenire con senso di responsabilità riconoscendo il problema e trovando il giusto orientamento della struttura penale italiana, ricordandoci che la riforma della giustizia che tutti auspichiamo è strettamente legata anche alla riorganizzazione delle carceri. La retorica non ha più futuro!”