Confartigianato Crotone, tra fisco e credito aziende esposte all’usura

Crotone Attualità

"Vetrine dei negozi incendiate durante la notte, macchine e laboratori che vengono danneggiati, questi sono alcuni dei segnali quotidiani che di fatto giustificano i brutti risultati statistici diffusi da autorevolissimi istituti di ricerca, gesti cruenti che partoriscono certamente “Usura e Crimanilità”.

La Calabria è ai primissimi posti per usura (+ 189,3% nel 2012) e criminalità, tutto questo viene alimentato dall’impossibilità conclamata di accesso al credito per le imprese e le famiglie e da un fisco troppo aggressivo in un territorio che è quasi allo stremo". E' quanto scrive Confartigianato Crotone.

"Dal punto di vista della stretta creditizia - continua la nota - la contrazione nell'erogazione del credito alle famiglie si e' fatta sentire tantissimo a Crotone ma in generale in tutto il Mezzogiorno. Tra il maggio del 2012 e lo stesso mese di quest'anno, la riduzione ha interessato soprattutto la Calabria (-4,3%) che come al solito è maglia nera in queste speciali classifiche, senza dimenticare poi che a Crotone si paga per quasi tutte le tipologie di finanziamenti (ovviamente sempre per quel pochissimo credito erogato) i tassi di interesse più alti d’Italia. A tutto ciò, ove non bastasse, si aggiunge un regime di tassazione fiscale altissimo, tra i più alti in Europa, con una conseguente aggressione e erosione dei patrimoni delle imprese e delle famiglie. Siamo d’accordissimo che le tasse e le imposte vanno pagate da tutti, senza alcuna distinzione, ma in questo particolare momento storico, bisogna trovare un rimedio e dei mezzi concreti per i tantissimi cittadini impossibilitati ad onorare i propri impegni anche con lo Stato perchè sono veramente con le spalle al muro.

Con la crisi, certamente cambia anche il volto dell’usura e mutano i protagonisti: prestatori e vittime, non solo più l’imprenditore in affanno, infatti la richiesta di credito diviene sempre più impellente, assumendo di fatto caratteristiche emergenziali. I soldi servono subito per coprire un assegno in scadenza, l’ingiunzione di rientro di un fido bancario, una cartella esattoriale, ma anche – fatto sempre più frequente – per cure mediche e, perfino, per fare la spesa. Allora, si fa di tutto per superare l’emergenza finanziaria, sperando in tempi migliori. L’usura è un reato sommerso, ma gli usurai sono personaggi pubblici e per entrarci in contatto, evidentemente, è sufficiente un giro di telefonate e per ogni esigenza c’è sempre un «amico» pronto a darti una mano. La crisi economica favorisce l’indebitamento e l’usura che si sta insinuando in tutti gli strati sociali, rendendo particolarmente rischiosa l’attività delle piccole imprese, dell’artigianato di vicinato, dei ceti più poveri, ma anche di tanti soggetti o di zone, una volta ritenuti immuni da questa piaga. In queste aree pseudo immuni, accanto all’usura strettamente intesa, emerge un’area di sovra indebitamento che colpisce soprattutto le famiglie di reddito medio-basso. Un fenomeno preoccupante perché per molti può rappresentare l’anticamera del girone infernale del «prestito a strozzo».

Per Confartigianato Crotone è ora di dire basta, è ora di mettere in atto fatti concreti, basta con i soliti attestati di solidarietà alle vittime di attentati sempre che qualcuno stia pensando ancora a farli. Questo infatti è un territorio particolare dove addirittura anche le Associazioni locali Antiracket e Usura sono silenti, usurate da un immobilismo inquietante!

Quanti imprenditori o cittadini sono a conoscenza che in questa provincia è operativa un’Associazione Antiracket, crediamo proprio pochissimi persone preso atto di un immobilismo sconcertante e conclamato negli anni. E’ giunto il momento di operare concretamente scelte drastiche e la denuncia deve essere la via maestra per combattere questi fenomeni criminosi. Comprendiamo che questa strada non è facile ma, oggi come oggi, non c’è più nessuna alternativa soft per cercare di uscire da questo stato socio-economico devastante e nel contempo indegno per un paese moderno e democratico. .

E’ auspicabile che nuove norme aiutino concretamente le Vittime ad uscire da questo isolamento da interrompere subito, costi quel che costi, trovando però il modo di stare accanto a chi è nelle mani degli usurai e della criminalità.

“La Confartigianato sta cercando di prevenire e contrastare l’isolamento degli imprenditori e delle famiglie in preda alla crisi ma dobbiamo sottolineare che le misure e le norme attuali non sono sufficienti. Per dare un segnale forte, abbiamo anche da tempo deciso di sospendere dalla nostra Associazione tutti quegli imprenditori che sono rinviati a giudizio per casi di estorsione e criminalità.” Il mondo dell'associazionismo è un pilastro portante per queste situazioni, bisogna fare quadrato fra lo Stato e i Cittadini affinchè tutte queste iniziative abbiano risultati positivi. Non è più tempo di proclami e parole, le varie statistiche sono sotto gli occhi di tutti e, se non intervengono norme innovative e mezzi nuovi, tantissimi saranno costretti alla resa. Auspichiamo che la Politica si impegni a legiferare per fornire le giuste norme e le misure idonee alla Magistratura, alle Forze Inquirenti e, in special modo, a tutti quei Cittadini vittime di abusi di vario genere che non devono sentirsi emarginati. Il mondo creditizio, inoltre, deve essere obbligato, in questi casi particolari, a far la sua parte in positivo senza isolare, come generalmente fa, coloro i quali sono vittime di questi fenomeni estorsivi, altrimenti non si va lontano. Noi - conclude la nota - siamo pronti a esercitare il nostro ruolo senza se e senza ma, con la speranza che a questi nostri sfortunati Concittadini, la Politica renda disponibili quelle regole e risorse di cui c’è realmente bisogno altrimenti continueremo nel solito tran tran delle “solidarietà”, importanti ma sicuramente non esaustive".