Tares, Pdci: nuovo ingiusto massacro sociale
“Le bollette della Tares che stanno inondando le buche delle lettere dei reggini rappresentano un nuovo ingiusto e ingiustificabile massacro sociale che i reggini sono costretti a subire. - Lo scrive in una nota il segretario cittadino del Pdci di Reggio Calabria, Ivan Tripodi - Gli importi del nuovo tributo sono stratosferici e non sono assolutamente motivati, pertanto esprimiamo la nostra ferma protesta contro la decisione adottata dai Commissari Straordinari del Comune di Reggio in merito all’applicazione della Tares.
Gli inermi cittadini di Reggio continuano ad essere incolpevoli vittime dei frutti avvelenati causati, senza se e senza ma, dal nefasto “modello Reggio” e dal decennio Scopelliti: l’epoca più triste della gloriosa storia della città.
Le tasse esose e i tributi salatissimi sono il prodotto delle amministrazioni di Scopelliti e del PDL che hanno distrutto la città provocando il totale default finanziario del Comune di Reggio.
A nostro avviso, è, però, sbagliato il comportamento dei Commissari Straordinari che, “stranamente”, hanno evitato la formalizzazione del dissesto, scaricando sui reggini la disastrosa situazione delle casse comunali attraverso l’imposizione di tributi salatissimi. Però, a scanso di equivoci, la popolazione deve essere cosciente che il diluvio di tasse che ricevono nelle loro case è causato, esclusivamente, dal decennio delle amministrazioni Scopelliti. Non è giusto che i guasti provocati dall’attuale presidente della regione e dai suoi sodali li debbano pagare tutti i cittadini di Reggio.
In tal senso, ribadiamo, ancora una volta, una posizione giusta e che trova ampio consenso nell’opinione pubblica: i debiti e la bancarotta del Comune la devono pagare personalmente, attraverso la confisca dei patrimoni personali, Scopelliti e i suoi assessori e consiglieri che, in dieci anni, hanno letteralmente raso al suolo la città. Pertanto, è paradossale e offensivo dell’intelligenza dei reggini dovere assistere, in merito ai vergognosi aumenti della Tares, alle odierne proteste e critiche da parte di personaggi che hanno inequivocabili e dirette responsabilità personali il buco finanziario.
Un pizzico di serietà e pudore avrebbero suggerito, quantomeno, il silenzio. Ma, inutile ripeterlo, taluni hanno la faccia come il bronzo. La protesta sui vertiginosi aumenti della Tares sta montando ogni giorno di più e, per quanto ci riguarda, valuteremo le iniziative più opportune, anche di natura legale, per modificare gli importi iniqui e stratosferici di questa odiosa tassa.”