Comitati Precari Sanità a D’Alia: “Siamo in 1.550 e disperati, il Governo ritiri impugnativa legge”

Calabria Salute

Questo il testo della lettera che il comitato dei precari calabresi della sanità ha scritto al ministro D'Alia.

"Egregio Sig Ministro, siamo un gruppo di precari di base della Calabria autorganizzatisi per difendere i propri diritti , da cinque anni calpestati in ogni modo e maniera.

Siamo i reduci della legge 296 del 2006 , che in Calabria è stata dapprima convertita con la legge regionale 1/2009( dichiarata incostituzionale ) e poi con la legge 12 del 2013 in vigore ma impugnata dal Governo.

L’impugnativa dell’esecutivo è avvenuta perché la Calabria, Regione sottoposta a Piano di Rientro, non avrebbe adempiuto ad alcuni obblighi e, pertanto non può procedere allo sblocco del turnover.

L’errore marchiano, sig Ministro, è che questi precari sono in servizio (!) e non rappresentano alcun costo aggiuntivo per la Regione e, anzi, la loro stabilizzazione finirebbe nella spesa storica con una diminuzione della spesa corrente.

Dobbiamo ringraziare il sen Gentile e l’on Chiappetta, promotori della legge, il Presidente del Consiglio regionale, on Talarico, che l’ha portata in Consiglio e tutte le forze politiche da sinistra a destra che l’hanno votata o si sono astenuti.

L’impugnativa del Governo appare oggi ancora più debole se si considerano le parole del ministro Lorenzin, che prevede nel decreto sulle stabilizzazioni ,tale possibilità anche per le Regioni sottoposte a piano di rientor.

In questo caso cadrebbero veramente tutti i motivi per l’impugnativa.

On D’Alia, lei che è uno dei pochi uomini di Governo che manifesta uno spirito meridionalista, deve sapere che la legge regionale in questione non apre finestre nuove, ma si rivolge a quanti abbiamo maturato alcuni requisiti entro il 31 dicembre del 2008 e quindi le fasi concorsuali sarebbero servite a dare pace e serenità solo a quanti sono effettivamente in servizio e vengono pagati (!)regolarmente dalla Regione.

Non solo: se applicata , la legge consentirebbe di verificare realmente i requisiti di molte persone che, forse, non esistevano al momento della prima stabilizzazione, ripristinando regole e legalità.

1.550 famiglie calabresi vivono con angoscia il presente.

Per questo ci rivolgiamo a Lei , nella speranza che voglia accogliere l’appello pubblicato oggi dalla stampa dallo stesso sen Gentile, che ci auguriamo possa diventare patrimonio comune da parte di tutte le forze politiche. Confidiamo in Lei e aspettiamo risposte".

Antonio Riga-Coordinatore Regionale Precari di Base Sanità