Il M5S di Reggio aderisce al Costitution day

Reggio Calabria Politica

"Dopo averci portato via l'acqua, dopo averci portato via il diritto di scegliere i nostri parlamentari, dopo averci portato via mille altre cose, fra cui il diritto a un lavoro e a una cittadinanza dignitosa, adesso il governo del partito unico vuole portarci via anche la Costituzione.

Il partito unico, ovvero il PD ed il PDL, vuole cambiare l’assetto democratico del nostro Stato aggirando, senza il nostro consenso e senza informarci, le regole dell’art. 138 della Costituzione con l’obiettivo di accentrare il potere nelle mani di pochi". E' quanto scrive il Movimento 5 stelle di Reggio Calabria.

"I nostri portavoce in Parlamento - continua la nota - fanno di tutto per impedirlo, ma ora tocca anche a noi.

Il MoVimento 5 Stelle Reggio Calabria (www.meetup.com/R-Calabria-5Stelle ) aderisce al Costitution Day, per i giorni 6-9 settembre, presidiando le piazze con i suoi banchetti per informare i cittadini e riuscire a fermare in tempo questo attacco alla costituzione.

Il Governo e la connivente maggioranza che lo sostiene vogliono cambiare il funzionamento delle nostre istituzioni democratiche modificando profondamente la “costituzione più bella del mondo”. È stato istituito il comitato dei saggi, composto da persone non elette scelte dal Governo e dalla maggioranza, per lavorare in segreto con il Ministro Quagliariello, mentre il Parlamento e i cittadini sono tenuti all’oscuro delle proposte di riforma avanzate. Il Parlamento avrà tempo al massimo 18 mesi per discutere e approvare la riforma globale voluta dal Governo. Per questo vengono tagliati tutti i tempi dell’iter legislativo, compreso l’intervallo tra la prima e la seconda votazione, portandolo da tre mesi a 45 giorni. Si vuole creare un comitato ristretto per le riforme composto di soli 20 deputati e 20 senatori per accelerare i lavori del Parlamento ed imbavagliare le opposizioni, impedendo a queste di discutere insieme alla maggioranza delle rilevanti modifiche volute dal Governo.

Alla fine - conclude la nota - si farà un referendum confermativo e la maggioranza, dopo aver ignorato in Parlamento le opposizioni, chiederà di dire “si” o “no” in blocco alla riforma globale".