Peperoncino festival, mostra “Da Mattia Preti a Gerardo Sacco”
L'anno scorso un omaggio a Mimmo Rotella. Quest'anno un ricordo di Mattia Preti. Il Peperoncino Festival comincia mercoledi' con un ricco e variegato programma e, come ogni anno, c'e' un Festival che non ti aspetti. Com'e' nata l'idea della mostra "Da Mattia Preti a Gerardo Sacco"? Il Peperoncino Festival non poteva ignorare Mattia Preti nativo di Taverna, dice Enzo Monaco, celebrato quest'anno in occasione dei quattrocento anni della sua nascita. E mentre scartavo l'impossibile idea di una mostra delle sue opere mi e' capitato di incontrare Gerardo Sacco, che mi ha parlato delle tante iniziative in programma per i suoi cinquant'anni di attivita'. Due anniversari. Due Maestri.
Due "eccellenze artistiche" di Calabria, distanti quattro secoli. Due diversi settori dell'arte: la pittura del Seicento napoletano di Mattia Preti da Taverna, l'arte orafa contemporanea di Gerardo Sacco, artista crotonese di chiara fama. Istintivamente, continua Monaco, ho accomunato le due diverse esperienze tanto lontane nel tempo. Ho visto vicini i due Maestri impegnati in un medesimo ideale di arte e di bellezza che trascende il tempo. Ed ho pensato ad un'unica mostra, un'iniziativa che unisse armoniosamente passato e presente.
Il resto lo ha fatto Gerardo Sacco che ha risposto con entusiasmo alla mia idea e l'ha arricchita con le sue nuove creazioni "ispirate" ai colori e alle forme del grande Maestro calabrese. Il suggello finale, poi, lo ha dato il Sindaco di Taverna che ha fatto arrivare a Diamante tre splendide riproduzioni: il "Battesimo di Gesu'", la "Madonna con gli Angeli" e la "Predica di S. Giovanni". Un Maestro calabrese ricordato da un altro grande di Calabria.
Senza ricorrere a grandi nomi del mondo artistico italiano. Una vena di piccante polemica? Assolutamente no, risponde Monaco, piuttosto la convinzione che la Calabria non e' seconda a nessuno anche se ha grandi risorse a tutti i livelli, troppo spesso ignorate o dimenticate. "Piccante" poi significa anche "non convenzionale". E in questo senso il Peperoncino Festival doveva essere "piccante".