Corigliano: affonda peschereccio, salvati 4 pescatori
Nella serata di ieri un peschereccio di oltre 90 tonnellate di stazza lorda e lungo 26 metri, il più grande della marineria locale, ormeggiato in banchina nel primo bacino del porto di Corigliano Calabro con 4 pescatori a bordo, fermo senza pescato a bordo ma che si stava preparando ad uscire in mare, ha dato l’allarme alla Capitaneria di porto perché imbarcava acqua e stava affondando.
Subito dalla sala operativa della Guardia Costiera sono partite le operazioni di soccorso con l’intervento di militari della Capitaneria di porto e la richiesta di mezzi idonei dei Vigili del Fuoco per cercare di evitare l’affondamento aspirando l’acqua di mare che nel frattempo riempiva la sala macchine e tutti gli ambienti del motopesca.
Nel giro di pochissimo tempo dall’allarme la barca è però completamente affondata adagiandosi su un fondale di circa 12 metri. Nel frattempo tutto l’equipaggio, aiutato dalla Guardia Costiera, si era messo in salvo in banchina. È stata anche attivata la procedura prevista in questi casi, con l’intervento dei mezzi in convenzione con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, per circoscrivere con panne assorbenti lo specchio acqueo intorno all’unità affondata.
Il Capo del Compartimento marittimo, Capitano di Fregata (CP) Antonio D’Amore, come previsto dal Codice della Navigazione e dalla Legge 979/82 sulla difesa del mare, ha provveduto a diffidare il comandante e l’armatore a prendere tutte le misure necessarie per prevenire il pericolo d’inquinamento e per eliminare quello già prodotto.
Con apposita ordinanza, pubblicata nel sito istituzionale della Capitaneria di porto di Corigliano Calabro, è stata interdetta alla navigazione ed all’ormeggio l’area portuale interessata (banchine 2 e 3) e lo specchio acqueo nel quale continuano le operazioni finalizzate al recupero del motopesca affondato ed alla bonifica.
Nella giornata di oggi sono già iniziate le operazioni con l’intervento di tecnici specializzati, sotto la supervisione della Guardia Costiera, per riportare in galleggiamento il peschereccio e tirarlo poi a secco con una gru. Alle operazioni è interessata anche l’Autorità portuale di Gioia Tauro.
La Capitaneria di porto avvierà la prevista inchiesta tecnica ed amministrativa finalizzata a verificare le cause che hanno portato il maestoso peschereccio, vanto della marineria coriglianese, ad imbarcare acqua fino ad affondare nelle acque interne del porto.