Taglio del 56% ai buoni-libro, De Rose: colpisce 2.400 famiglie cosentine
È inaccettabile per le famiglie cosentine e per l’Amministrazione comunale che le rappresenta il taglio operato dal Ministero per l’Istruzione alla fornitura gratuita o semi gratuita dei libri di testo agli alunni delle scuole di Cosenza.
Palazzo dei Bruzi aveva già protestato all’annuncio del provvedimento, lo scorso mese di agosto, attraverso dichiarazioni del sindaco Mario Occhiuto e dell’assessore alla Scuola Geppino De Rose.
Quest’ultimo, attaccando la politica della spending review in quanto “dissennato attacco a scuola, cultura e sanità”, si era anche dichiarato pronto a fornire a proprie spese agli alunni bisognosi copie fotostatiche dei libri e ad autodenunciarsi per violazione dei diritti sulla proprietà intellettuale.
È lo stesso assessore comunale De Rose ad intervenire oggi con una lettera ufficiale alla Ministra Maria Chiara Carrozza, alla quale illustra la insostenibilità di una decurtazione di ben il 56%, come risulta dal piano di riparto dei fondi della Regione Calabria, per cui al Comune di Cosenza sono destinati 195.157,92 euro a fronte dei 443.435,46 dello scorso anno.
“Un taglio –fa presente De Rose- dalle dimensioni finanziarie assolutamente inaccettabili che, sulla base delle nostre stime, mette a repentaglio il diritto allo studio di bambini afferenti a circa 2.400 nuclei familiari cittadini con redditi netti corrispondenti ad un valore ISEE pari ad euro 10.632 annui.
La invitiamo – prosegue l’assessore- a verificare la percorribilità di una riconsiderazione del taglio operato, per non mortificare ulteriormente il diritto allo studio dei ceti meno abbienti della nostra città e le aspettative di un territorio già alle prese con gravi situazioni di emarginazione e di disagio sociale ed economico. Si tratterebbe di un colpo mortale ai tessuti sociali più deboli della nostra città con conseguenze drammatiche sui trend di dispersione scolastica. Confidiamo nella Sua sensibilità di ricercatrice”.
L’assessore De Rose, dimostrando garbo istituzionale, non lo ha scritto oggi alla Ministra, ma, in caso di mancanza di segnali positivi, non esclude di riprendere l’idea iniziale di dare vita ad azioni clamorose.