Sanità: Pacenza su polemiche lavori III Commissione
“Registro purtroppo i soliti toni allarmistici veicolati da polemiche strumentali ad opera dei colleghi della minoranza che sui i delicatissimi temi attinenti la sanità calabrese non dimostrano la proverbiale cautela che questi meritano”.
Così il presidente della III Commissione Sanità Salvatore Pacenza sulle polemiche sollevate dai consiglieri di minoranza in merito ai lavori odierni dell’organismo consigliare che, fra l’altro, prevedeva l’audizione del direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Cosenza Paolo Maria Gangemi sulle problematiche relative alla vicenda del “sangue infetto”.
“L’audizione di oggi – commenta l’onorevole Pacenza – si è svolta secondo le modalità e le procedure previste. È per natura stessa l’audizione un istituto assegnato alle Commissioni che offre la possibilità a soggetti esterni all’assise regionale di poter relazionare su tematiche di particolare interesse per il consiglio. Al dirigente dell’Azienda ospedaliera cosentina – prosegue l’onorevole Pacenza – è stata consentita l’opportunità di riferire la sua versione circa i gravi fatti che hanno portato al decesso di un paziente, non trattandosi affatto di giudizio terzo o da non sottoporre a verifica. Tale aspetto, però, è di competenza di altro organo dello Stato e non del Consiglio regionale.
A noi, come organo consigliare, tocca invece il compito di verificare che l’Azienda ospedaliera di Cosenza sia in questo momento sicura e non metta in alcun modo a repentaglio l’incolumità degli utenti che ne usufruiscono. Se l’obbiettivo dei colleghi della minoranza era quello di richiedere le dimissioni del dirigente, veicolandole in maniera strumentale attraverso l’audizione odierna, è doveroso da parte mia, in qualità di presidente, sottolineare loro che hanno sbagliato tempo, luogo e modalità per raggiungere tale scopo. È compito della politica, infatti, garantire e verificare le condizioni e le modalità secondo cui viene espletato l’importante compito assegnato al sistema sanitario regionale. Ma non è ad essa assegnato quello di svolgere attività inquirente, tanto più sanzionatoria. Da parte mia ritengo che i lavori della commissione siano stati proficui e organizzati secondo le prerogative assegnategli. Respingo per tanto al mittente ogni accusa di irritualità nello svolgimento dell’audizione”.