In carcere senz’acqua, protestano i detenuti di Vibo
Si e' conclusa nel pomeriggio la protesta dei detenuti nel carcere di Vibo Valentia, scoppiata stamattina. Una protesta senza danni a persone e cose, dovuta alla mancanza di acqua.
A farla rientrare sono stati gli agenti della polizia penitenziaria e i vertici dell'Istituto che, attraverso il dialogo, sono riusciti a convincere i detenuti a desistere da azioni piu' eclatanti, assicurandoli che i tecnici stavano provvedendo a ripristinare il funzionamento degli impianti idrici.
"Comunque -scrive in un comunicato stampa Battista Durante , segretario generale aggiunto del Sappe - e' dall'inizio dell'anno che questo sindacato sta denunciando la grave situazione delle carceri calabresi e di quelle delle altre regioni italiane, molte delle quali sono fuorilegge, a causa dell'eccessivo sovraffollamento, ma nessuno sembra darci ascolto. In Calabria i detenuti sono aumentati di 1000 unita' nell'ultimo periodo, anche a causa degli sfollamenti fatti dal Nord Italia, mentre gli agenti della polizia penitenziaria continuano a diminuire a causa dei pensionamenti, spesso anticipati per le patologie contratte in servizio. Le notizie di Vibo Valentia e di Reggio Calabria - aggiunge - dove la macchina di un agente di polizia penitenziaria e' stata attinta da vari colpi di arma da fuoco, confermano che le nostre preoccupazioni erano fondate. In Calabria bisogna intervenire immediatamente, incrementando l'organico della polizia penitenziaria e aumentando la sicurezza all'interno e all'esterno delle carceri, soprattutto in considerazione del fatto che ci troviamo in un territorio ad alta densita' mafiosa. Nel carcere di Vibo Valentia ormai non c'e' piu' posto per i detenuti che hanno superato i 430. Ce ne sono 200 in piu' rispetto alla capienza prevista. Manca l'acqua e le celle - prosegue - non sono state ancora adeguate al nuovo regolamento penitenziario del 2000 che prevede le docce all'interno delle stanze detentive. La realizzazione di questo progetto consentirebbe una migliore qualita' della vita dei reclusi ma, soprattutto, consentirebbe un notevole risparmio di lavoro per il personale di polizia penitenziaria, oltre a maggiori condizioni di sicurezza all'interno della struttura, poiche' si eviterebbero eccessivi concentramenti di detenuti nei saloni doccia"