Furto di materiale inerte nel fiume Neto, scattano gli arresti per due operai.
Due operai di una nota impresa di movimenti terra del Comune di Crotone, sono stati arrestati dal personale forestale di Santa Severina perché colti in flagranza mentre estraevano e prelevano illecitamente inerti nell’alveo del fiume “Neto”.
L’episodio è avvenuto in località “Topanello” del comune di Rocca di Neto, dove gli agenti della forestale hanno sorpreso, nel primo pomeriggio dell’altro ieri, i due operari che, con l’ausilio di un escavatore ed un autocarro, sottraevano illegalmente ingenti quantità di inerti direttamente dall’alveo del fiume, a pochi metri di distanza dal corso dell’acqua.
Sul posto, a supporto, è stata fatta intervenire una pattuglia del Comando Stazione di Petilia Policastro e personale del Nucleo di Polizia Ambientale e Forestale di Crotone (NIPAF). Dagli accertamenti sarebbe emerso che il titolare dell’impresa, M.G., 55enne di Crotone, era in possesso di un contratto di acquisto, stipulato con la provincia di Crotone, di 200 cumuli di materiale inerte, depositati presso l’alveo del fiume, frutto di un precedente intervento autorizzato di sistemazione dell’alveo stesso.
Cosa diversa rispetto a quanto avrebbero riscontrato gli agenti della forestale in quanto gli operari sorpresi sul fatto, N.A. di Rocca di Neto e I.T. di Cerenzia., rispettivamente di 63 e 51 anni, erano intenti a prelevare da tutt’altra parte.
Pertanto, gli agenti hanno posto sotto sequestro i mezzi utilizzati procedendo all’arresto immediato degli operai colti in flagranza, per le ipotesi di reato, in concorso di persona, di furto aggravato di materiale inerte, deturpamento di bellezze naturali e invasione di terreno demaniale, mentre il titolare dell’impresa, per le stesse ipotesi di reato, è stato denunciato a piede libero.
Dell’arresto è stato informato il Sostituto Procuratore di Turno, Francesco Carluccio, che ha disposto per i trasgressori il regime dei domiciliari, in attesa di stabilire l’udienza di convalida dell’arresto.
Considerata l’alta vulnerabilità ambientale della zona sono stati informati anche la Provincia di Crotone, l’Autorità di Bacino di Catanzaro e gli altri Enti interessati. Oggi, in tarda mattina, si è tenuto il processo per direttissima per i due operai. Il tribunale di Crotone, dietro richiesta avanzata dalla Procura, ha convalidato l'arresto rinviando il processo ad altra data.