Confindustria Cosenza: internazionalizzarsi per sopravvivere e per far crescere l’economia
“Il grado di apertura verso i mercati esteri costituisce sempre di più il discrimine tra segnali di possibile e concreta ripresa o il continuare a permanere in quello stato di crisi profonda che sta caratterizzando la nostra economia facendo segnare cali di fatturato, vertiginoso aumento dei disoccupati, preoccupante diminuzione del numero delle imprese con conseguente abbassamento della capacità produttiva del Paese”. E’ quanto sostenuto dal Presidente di Confindustria Cosenza Natale Mazzuca nell’introdurre il seminario “Soluzioni per crescere all’estero: gli strumenti esistenti a supporto dell’internazionalizzazione” che Confindustria Cosenza ha organizzato in collaborazione con Confindustria Mezzogiorno, Piccola Industria Confindustria e la partecipazione di SIMEST e BEI.
“Abbiamo bisogno di avere un coordinamento tra le diverse iniziative messe in piedi da Camere di Commercio, Regioni e Province – ha concluso Mazzuca - per evitare sprechi di risorse economiche e per dare risposte concrete agli imprenditori che non si recano all’estero per vacanza ma per consolidare attività d’impresa”. Il seminario, moderato dal Direttore degli Industriali Rosario Branda , secondo cui "la crisi economica ha inasprito la competizione internazionale ed ha comportato una riduzione dell’erogazione del credito alle piccole e medie imprese rendendo sempre più importante il ricorso a canali finanziari aggiuntivi a quelli ordinari" , ha fornito alle imprese del territorio un’esaustiva informazione sull’operatività dei programmi di finanziamento esistenti, con un focus specifico sulla filiera agroalimentare. Ampio spazio è stato dedicato agli incontri individuali sulle tematiche di interesse per l’attività produttiva e sulle possibilità di finanziamento esistenti nei paesi target del proprio business.
Il Vice Presidente nazionale della Piccola Industria Confindustria Mario Mancini ha fatto il punto sulle iniziative messe in piedi dal Sistema Confindustria, tra cui un desk per il mercato cinese, ed ha sottolineato l’importanza di rilanciare l’Ice e di lavorare in sinergia con istituzioni come la Simest. All’intervento del Direttore del Mezzogiorno di Confindustria Massimo Sabatini è seguito quello dell’esperto di Simest Paolo Di Marco che ha illustrato il ruolo dell’istituto, che fondamentalmente si preoccupa di tutelare le imprese partecipando al capitale societario, individuando finanziamenti e preoccupandosi dell’assistenza economico-finanziaria.
Il ruolo della Banca Europea degli investimenti è stato presentato da Riccardo Rolfini. “La BEI è di proprietà dei 28 paesi dell'UE, assume prestiti sui mercati dei capitali e concede prestiti a un basso tasso d'interesse per finanziare progetti in sintonia con gli obiettivi delle politiche comunitarie”. Il Presidente della Sezione Agroalimentare Fortunato Amarelli, nel concludere i lavori, ha affermato che “siamo ancora all’anno zero: la Calabria esporta solamente lo 0.2% del proprio PIL. Se le nostre realtà fossero capaci di internazionalizzarsi potremmo risollevarci e far crescere tutto il territorio. Dobbiamo pensare che il mercato di riferimento è globale e conta 4 miliardi di abitanti. Il momento di crisi che stiamo vivendo ci obbliga a guardare oltre, ad immaginare nuovi scenari, a ricercare altri partner per acquisire nuove quote di mercato. Per fare ciò è strategicamente importante che le aziende siano competitive e che puntino sempre alla qualità delle produzioni ed al loro legame con il territorio”.