Sul Reggio Calabria, lettera al prefetto sul Comune
Di seguito il testo della lettera del Sul di Reggio Calabria, al prefetto sul Comune.
"Egregio signor Prefetto,abbiamo deciso di investirLa di un problema del quale è certamente a conoscenza: la vicenda della P.E.O. che coinvolge circa 1.200 dipendenti comunali di Reggio Calabria.
Come Lei saprà continua il procedimento giudiziario in atto che si avvicina alla conclusione. Nel contempo i dipendenti comunali reggini ricevono dal Presidente della Regione Calabria, Scopelliti, rassicurazioni su tavoli tecnici in sede ministeriale, dei quali ancora non si ha notizia.
Vogliamo sottoporre alla sua attenzione l'evidente incongruenza di procedimenti che rischiano di colpire duramente i lavoratori senza che sia ricostruita la catena di responsabilità che ha determinato, se vi è stata, l'irregolarità delle erogazioni in merito alle quali nessun potere decisionale risiede nelle disponibilità dei dipendenti medesimi.
Le chiediamo di voler sollecitare un tavolo tecnico interministeriale presso il Ministero degli Interni e di intervenire presso il Ministero dell'Economia e della Finanza, allo scopo di attivare una riunione apposita per trovare soluzioni che sollevino l'Istituzione Comunale ed i dipendenti dalla prosecuzione del giudizio in corso. Si eviterebbe, così, che un eventuale conclusione, per i dipendenti e per noi, negativa dell'attuale procedimento possa generare un contenzioso individuale di massa che questa Organizzazione Sindacale patrocinerebbe a tutela dei diritti e delle retribuzioni dei lavoratori, con il rischio concreto che il Comune stesso venga condannato a pagare cifre assai consistenti sia per il merito delle opposizioni, sia per le spese legali.
Noi vorremmo evitare di dover assumere questa iniziativa, anche per il peso economico che potrebbe avere in questi delicati frangenti della vita cittadina, contrassegnati dai noti (ed ancora irrisolti) problemi di bilancio dell'Amministrazione Comunale e da una economia sostanzialmente crollata. Tuttavia non rimarrebbe altra strada per garantire le giuste tutele.
A Lei ci appelliamo perchè sia possibile giungere ad una adeguata ed equa soluzione dei problemi esistenti e Le chiediamo di volerci ricevere per poterLe illustrare la situazione in maniera meno sbrigativa di quanto non consenta una missiva".