Sul scrive ai rappresentanti istituzionali sui dipendenti del comune di Reggio
Questo il testo della lettera che il Sul di Reggio Calabria ha inviato ai parlamentari e ai rfappresentanti politici eletti nel territorio reggino sulla situazione dei 1200 dipendenti del Comune di Reggio Calabria.
"Gentili Signore, egregi Signori, rappresentanti elettivi della Calabria e della Provincia di Reggio Calabria, Vi chiediamo che, nelle Vostre responsabilità istituzionali, vogliate esercitare un tempestivo intervento sulla vicenda della P.E.O. (Progressione Economica Orizzontale) che coinvolge personalmente circa 1.200 dipendenti comunali di Reggio Calabria, in servizio, pensionati ed eredi di dipendenti defunti.
Siamo in presenza di un procedimento giudiziario dovuto alla discordanza fra quanto previsto e stabilito dalle norme contrattuali vigenti riguardanti la quantificazione delle somme da mettere a disposizione della contrattazione collettiva decentrata integrativa. Inoltre viene contestato il numero, giudicato eccessivo, di dipendenti comunali che avrebbero usufruito dei benefici economici e selettivi della P.E.O.. Nel contempo i dipendenti comunali reggini hanno ricevuto pubblicamente dal Presidente della Giunta Regionale della Calabria, On.le Giuseppe Scopelliti, rassicurazioni su tavoli tecnici in sede ministeriale, dei quali ancora non si ha, purtroppo, alcuna notizia che rassereni lo stato d'animo dei dipendenti comunali.
Il S.U.L. ha denunciato l'evidente incongruenza di procedimenti giudiziari che rischiano di colpire duramente i salari dei lavoratori senza che sia ricostruita ancora la catena di responsabilità politico-gestionale che ha determinato, se vi è stata, l'irregolarità dell'erogazione delle somme e delle singole erogazioni economiche in merito alle quali nessun potere decisionale risiede nelle disponibilità e nelle responsabilità dei dipendenti medesimi. È, infatti, risaputo, oltre che norma contrattuale, che la somma da destinare alla contrattazione collettiva decentrata integrativa va approvata e sottoscritta dalla delegazione trattante di parte pubblica sulla base delle linee di indirizzo emanate dalle Giunte Comunali e la loro destinazione vincolata va decisa dal Dirigente del settore Risorse Umane e, successivamente, le somme per singolo dipendente vanno liquidate dai Dirigenti dell'Amministrazione Comunale .
Vi chiediamo, pertanto, di voler sollecitare un tavolo tecnico interministeriale presso il Ministero degli Interni e di intervenire presso il Ministero dell'Economia e della Finanza, allo scopo di attivare una riunione apposita per trovare le soluzioni alternative che sollevino l'Amministrazione Comunale ed i dipendenti comunali dalla prosecuzione del giudizio di merito in corso. Si eviterebbe, così, che una eventuale conclusione, per i dipendenti e per noi, negativa dell'attuale procedimento possa generare un contenzioso individuale di massa che questa Organizzazione Sindacale patrocinerebbe a tutela dei diritti e delle retribuzioni dei lavoratori, con il rischio concreto che il Comune stesso venga condannato a pagare cifre assai consistenti sia per il merito delle opposizioni, sia per le spese legali.
Noi vorremmo evitare di dover assumere questa iniziativa, anche per il peso economico che potrebbe avere in questi delicati frangenti della vita cittadina, contrassegnati dai noti (ed ancora irrisolti) problemi di bilancio dell'Amministrazione Comunale e da una economia reggina sostanzialmente crollata. Tuttavia non rimarrebbe altra strada per garantire le giuste tutele nella piena trasparenza e legalità.
Infine, una delle valutazioni che più ci angustiano é che ci troveremmo nella necessità, per le dovute tutele da garantire ai dipendenti, di operare in sede legale contro la Commissione Straordinaria insediatasi dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale per contiguità mafiosa. Si comprende come si riaprirebbe la stura a facili polemiche retroattive sul commissariamento (per il metodo e per il merito) e si configurerebbe una sconfitta di chi ha assunto o gradito procedimenti diretti a ripristinare la legalità: chi doveva riportare la legalità in nome dello Stato viene portato sui banchi dei Tribunali da lavoratori cui vengono conculcati diritti.
Noi vorremmo evitare tutto questo. Faremo il possibile per non incorrere in queste situazioni. Tuttavia non possiamo, né vogliamo rinunciare al nostro ruolo di Sindacato dei Lavoratori. A Voi ci appelliamo perchè possa prevalere il buon senso ed il dialogo e si possa giungere ad una adeguata ed equa soluzione dei problemi posti ed esistenti".