Ambiente. Arpacal: Santagati, ampliare lo studio alle aree urbane omogenee
“Estendere lo studio e la valutazione degli impatti sull’ambiente nelle aree urbane al di là dei confini istituzionali delle principali città italiane, tra cui risultano Catanzaro e Reggio Calabria, focalizzando l’attenzione anche su aree urbane omogenee come, in Calabria, l’area Catanzaro - Lamezia oppure l’area Cosenza – Rende – Castrolibero. Scopriremmo che vi sono altre aree territoriali italiane in grado di fornirci ulteriori dati ed indicatori per analizzare meglio le diverse questioni che interessano l’ambiente nelle aree urbane”.
E’ questo uno dei tratti salienti della relazione della dr.ssa Sabrina Santagati, direttore generale dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal), ha tenuto questa mattina intervenendo nel corso della presentazione del IX Rapporto sulla Qualità dell’Ambiente Urbano, che si è svolta a Roma alla presenza del ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, e dei direttori generali di tutte le Arpa italiane nonché dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale).
“La necessità di evolvere lo studio anche su altre aree urbane – ha dichiarato Santagati - è auspicabile per diversi motivi: primo fra tutti perché a fruire del “sistema città” vi è una popolazione che va ben oltre i dati dei residenti, così come censiti dall’ISTAT; penso ai Comuni che quotidianamente devono affrontare e risolvere problematiche derivanti da un’area urbana circostante, esterna ai confini comunali, che “spinge” sulle città incidendo su tutte le matrici ambientali che questo Rapporto analizza”.
In questa edizione 2013, la città di Catanzaro si unisce alla già presente Reggio Calabria, tra le sessanta aree urbane studiate dal Sistema Nazionale della Protezione Ambientale - composto da Ispra e dalle Arpa italiane - approfondendo, tra l’altro, sulla quantità di emissioni di sostanze inquinanti e la qualità dell’aria, il verde urbano, la mobilità in città e i parchi auto, le forme di urbanizzazione e le dinamiche dell’uso del suolo, l’approvvigionamento idrico.