Corbelli: “Bisogna realizzare un cimitero per i migranti”
Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dopo la nuova strage di migranti nel mare di Lampedusa , chiede aiuto alla Chiesa e rivolge per questo un "accorato appello a Papa Francesco auspicando un suo autorevole intervento a sostegno di quella che definisce una iniziativa di grande civiltà solidarietà e umanità, degna di un Paese civile e cattolico: la realizzazione in Calabria o in Sicilia del cimitero dei migranti, dove seppellire tutti i morti delle tragedie degli sbarchi".
Corbelli, da moltissimi anni impegnato in favore dell'accoglienza e dell'integrazione per gli immigrati che giungono in Italia, ha lanciato questa proposta subito dopo la immane tragedia di Lampedusa rivolgendo un appello alla regione Calabria. "Purtroppo il mio appello - dice - é stato ignorato dalle Istituzioni e anche dai media, tranne qualche eccezione. Per questo oggi, afferma Corbelli, mi rivolgo alla Chiesa e al Pontefice, chiedendo di aiutarmi a realizzare il cimitero dei migranti. Oggi il problema dei migranti morti, che, come ha denunciato il sindaco di Lampedusa, non si sa piu' dove seppellire, e' una emergenza che deve essere affrontata rispettando queste povere e sfortunate persone che, fuggendo da guerre, miseria e persecuzioni, arrivano nel nostro paese e trovano la morte. Chiedo che almeno dopo morti vengano rispettati i diritti di questa povera gente di avere una degna sepoltura in un loro cimitero, dove i loro cari possano un giorno andare a trovarli, a portare un fiore, a piangere e pregare per loro".
"Questi essere umani - dice ancora Corbelli - invece anche dopo morti si vedono i loro diritti calpestati, perché vengono di fatto cancellati, restano senza un nome e senza un volto, le loro salme seppellite e disperse nei cimiteri siciliani e calabresi. Oggi un comune del cosentino, Aprigliano, si é lodevolmente offerto di accogliere nel proprio cimitero le salme di dieci migranti. Perché allora non costruire un cimitero dove seppellire tutti i migranti morti negli sbarchi, per conservare un ricordo, anche se non si riesce a dare a loro un nome e un volto? Basta solo non disperdere quelle salme di migranti (in tanti sconosciuti cimiteri) e seppellirle tutte invece in un loro cimitero. Chiedo a Papa Francesco, che sono certo condivide e apprezza questa iniziativa - sottolinea Corbelli - di rivolgere un appello, domani, nel corso dell'Angelus, alle Istituzioni italiane perché realizzano questo cimitero dei migranti in un comune calabrese o siciliano. Basta una sua parola perché questa iniziativa umanitaria si realizzi e non venga invece ignorata. Il Papa é vicino ai migranti, l'ha dimostrato andando a Lampedusa, regalando oggi schede telefoniche ai superstiti. Aiuti il Movimento Diritti Civili per realizzare qualcosa di ancora più importante, umano e cristiano: il cimitero dei migranti, dei senza volto e senza nome, così come si é fatto per i cimiteri di guerra, dopo la seconda guerra mondiale per seppellire gli eroici soldati americani che sono morti per liberare l'Italia dal nazifascismo". (AGI)