Gioia Tauro: accordo per costruire una chiesa su terreno confiscato
E' stato raggiunto l'accordo tra la Diocesi di Oppido-Palmi e la Stazione unica appaltante della Regione Calabria per la realizzazione di un chiesa e un centro pastorale su un terreno confiscato alla 'ndrangheta a Gioia Tauro intitolato a San Gaetano Catanoso. Il progetto ha avuto il via libera della Giunta regionale calabrese che, nell'ultima seduta, ha approvato lo schema di accordo. ''Decidere di costruire una chiesa parrocchiale su di un terreno confiscato alla ndrangheta - afferma don Pino Demasi referente di Libera nella Piana di Gioia Tauro - e' di per se' una testimonianza determinante in terra di Calabria. Anche la Regione ha inteso riaffermare il proprio impegno a fianco della Chiesa Cattolica e del Comune di Gioia Tauro, al fine di riutilizzare i beni confiscati alla criminalita' organizzata mediante la realizzazione di opere utili e con ricadute positive per l'intero contesto sociale del territorio''. ''Con questo accordo, infatti - prosegue don Demasi - il complesso parrocchiale San Gaetano Catanoso sara' affidato ed eseguito nel rispetto dei principi di economicita', tempestivita' e correttezza, garantendo la qualita' delle prestazioni, nonche' il perseguimento dei principi di trasparenza e di legalita'''. Il nuovo complesso religioso sara' realizzato sostanzialmente con i fondi dell' 8xmille alla Chiesa Cattolica e la posa della prima pietra avverra' nel prossimo mese di settembre. La chiesa di Oppido-Palmi e' impegnata nella gestione di terreni confiscati alla mafia e affidati alla Cooperativa ''Valle del Marro - Libera Terra'', nel recupero di immobili confiscati e riutilizzati ai fini sociali e in tante altre attivita' di impegno sociale e di educazione alla legalita'.