Morano Calabro, il Consiglio comunale adotta il Psc
Il Consiglio comunale di Morano Calabrioadotta con votazione resa ad unanimità dai presenti il Piano Strutturale Comunale (PSC) e il Piano di Sviluppo Socio Economico (PSSE). Puntuale e articolata la relazione dell’arch. Rosanna Anele, l’assessore con delega all’Urbanistica. La quale ha introdotto lo strumento sottolineandone gli aspetti innovativi che hanno ispirato la fase di elaborazione. Su tutti, i modelli “Perequativo” e di “Urbanistica Negoziata”.
«L’adozione del documento definitivo del PSC, insieme all’approvazione del PSSE – afferma soddisfatta Anele - costituisce una tappa fondamentale del percorso programmatico avviato dal mio assessorato. Gli obiettivi conseguiti sono sostanzialmente due. Primo: esser riusciti ad offrire alla comunità moranese uno strumento che organicamente si intreccia con le regole di gestione del territorio, tracciandone le direttive e misurandone la fattibilità e la sostenibilità. Secondo: l’aver adottato il PSC e il suo Regolamento Edilizio (REU). Si è trattato di un viaggio complesso iniziato due anni fa; impegnativo, ma i cui risultati hanno convinto l’intero emiciclo. Ottenendo in fase di votazione l’unanimità dei consensi. L’idea di associare al PSC il PSSE, nasce dalla necessità di ben individuare i tragitti possibili e le risorse per attuarlo. Del resto – osserva l’esponente dell’esecutivo Di Leone – mi è parso oltremodo opportuno approfondire contestualmente le Politiche Urbanistiche e quelle per lo Sviluppo, richiedendo la partecipazione diretta dei cittadini e degli attori economici presenti a Morano».
Sin qui le note di carattere generale. Ma, dicevamo dei principi. Eccoli, quelli che Anele ha posto ad ossatura del documento: «La concertazione, la perequazione e la nuova governace. Fattori, questi – spiega l’Assessore - che rappresentano il canovaccio del PSC e del PSSE; legando fra loro i due strumenti e creando le condizioni per operare scelte condivise, finalizzate alla crescita del nostro borgo nei prossimi dieci anni, supportate da un processo di cooperazione volontaria tra istituzioni pubbliche e private. Riteniamo pertanto che, sia con il PSC sia con il PSSE si passi dalla semplice politica della residenza e della produzione edilizia, a quella più attiva del lavoro e dello sviluppo. Come dire? non solo cosa fare, ma anche chi e come reperire finanziamenti».
Sarebbe lecito domandarsi, come tutto questo possa trasformarsi in valore aggiunto per la comunità locale e quali ricadute possa avere sul tessuto sociale. Presto detto: «Gli Accordi di Pianificazioni inseriti nel PSC – sottolinea Anele - attiveranno fondi privati per attività produttive ed edilizie. In altre parole, il realizzarsi delle condizioni citate si tradurrà in un minimo di 111 a un massimo di 165 nuovi posti di lavoro». Come accennato nell’incipit, una chiosa a parte, non fosse altro per il carattere decisamente innovativo che riveste, merita l’applicazione del modello “perequativo” con l’istituzione della “Tesoreria Perequativa”, modello che consentirà all’Amministrazione Comunale e ai privati di acquisire aree e capitalizzare risorse, attraverso la commercializzazione dei crediti edilizi, da registrare, appunto, nella Tesoreria perequativa.
«Abbiamo cercato di svolgere al meglio il ruolo che i cittadini ci hanno conferito nel 2009 – conclude Anele. Soprattutto pensiamo d’aver centrato il risultato che ogni buona amministrazione dovrebbe perseguire: ossia determinare con iniziative valide ed efficaci i presupposti e gli stimoli necessari per innescare processi di crescita e rendere vivibile ai residenti e appetibile alla classe imprenditoriale il nostro territorio».