Unical, Uil: lettera aperta al rettore Crisci
Questo il testo della lettera inviata dalla Uil al rettore dell'Unical, Crisci:
"Caro Prof. Crisci, abbiamo letto con molta attenzione la sua intervista concessa in questi giorni al periodico Fatti al Cubo, e registriamo, con soddisfazione, molti punti di contatto con quanto la UIL ha evidenziato, in più occasioni, in questi ultimi anni. Sono convergenze di carattere strategico ed operativo, su problematiche note che, se non adeguatamente affrontate, rischiano di pregiudicare definitivamente la credibilità e di vanificare l'enorme investimento che è stato fatto sulla nostra istituzione.
Abbiamo già scritto, all'indomani delle elezione che il suo sarà un mandato diverso rispetto al passato, senza il bisogno cioè di pensare ad una rielezione, senza condizionamenti di carattere politico e lobbistico. Una responsabilità, quindi, tutta personale, che può rappresentare la conclusione migliore, la più prestigiosa, per una carriera già ricca di successi.
Non ha bisogno di ricercare nuovo consenso, lo ha già ottenuto con il programma elettorale, ora deve essere leale con i suoi elettori. Il suo operare servirà a riaccreditare la politica, come soggetto sano, che realizza i programmi, che agisce con legalità, trasparenza e solidarietà.
La invitiamo, quindi, a proseguire nel solco programmatico proposto agli elettori con determinazione e passione; è un percorso che si presenta difficile, ma non impossibile.
La storia le consegna un Ateneo non più attento alle dinamiche sociali, che, seppur in una forte crisi economica, spreca ancora ingenti risorse. Un ambiente divenuto inospitale e frantumato, dove ognuno cerca le soluzioni più convenienti alle personali necessità, mentre, da ultimo, si registra il clamoroso flop delle immatricolazioni, una spia pericolosissima per il futuro di tutti noi.
Dovrà impegnarsi, quindi, per risanare un consuntivo negativo sotto tutti gli aspetti. Negli ultimi due anni, abbiamo più volte sollecitato la comunità universitaria ad affrontare le questioni che hanno portato a questa degenerazione; la conferma del nostro sentire l'abbiamo avuta ascoltando, nei mesi scorsi, i programmi ed i giudizi dei suoi colleghi candidati alla carica di Rettore. Tutti giudizi pesantissimi inequivocabili, ma che non possono essere posti in evidenza solo per necessità elettorali.
Chi ha rappresentato, non è certo solo il prof. Latorre, la passata gestione, dovrebbe trarre naturalmente le opportune conseguenze rispetto al giudizio libero e democratico della comunità universitaria. Questi ormai ex potenti dovrebbero, loro per primi, fare autocritica e garantire alla nuova governance gli spazi e le agibilità indispensabili per realizzare i nuovi programmi.
Attento però prof. Crisci, scelga bene la sua squadra, spesso i cortigiani di ieri oggi cambiano casacca, diventano traditori per ridiventare cortigiani domani.
Attento a questo fervore gestionale, a questi ultimi provvedimenti progettati nelle segrete stanze. Dovevano essere i giorni del passaggio delle consegne, di un leale passaggio di testimone, non di iniziative che, se realizzate, condizioneranno ancora più pesantemente il suo futuro mandato.
Non riusciamo, infatti, a spiegarci come mai vengono proposte soluzioni organizzative, illogiche, illegittime, incoerenti. Non riusciamo a capire il provvedimento di riorganizzazione dell'Area delle Risorse Mobiliari ed Immobiliari, di qualche giorno fa, e del tentativo di un analogo provvedimento al Centro Residenziale. Forse è necessario sistemare qualche amico prima che sia troppo tardi? O è il tentativo di condizionare anche il lavoro della costituita Commissione che dovrà procedere ad un intervento, organico e complessivo, sulle soluzioni organizzative che riguardano tutto l'Ateneo?
Non mancano certo le soluzioni giuridiche per rimediare domani a questi vizi, ma un intervento più deciso oggi, anche nella sua qualità di Prorettore, non sarebbe certo inopportuno.
Le rinnoviamo gli auguri e le garantiamo il nostro leale sostegno se i suoi obiettivi saranno ispirati dalla centralità dello studente, dal rispetto per la legalità, per la meritocrazia, per i bisogni di un territorio che si aspetta ancora molto dall'Università della Calabria".