Sanità, due riconoscimenti al S. Anna hospital di Catanzaro

Catanzaro Salute

Due riconoscimenti per il Centro calabrese di alta specialità del cuore del S.Anna Hospital di Catanzaro, entrambi importanti e significativi. Il primo: il S.Anna Hospital é diventato centro pilota nell'ambito dello studio "Gissi Outliers Var" sulla bicuspidia valvolare aortica (Bav), avviato a suo tempo su iniziativa dell'Anmco, l'Associazione dei medici cardiologi ospedalieri e della Fondazione "per il Tuo cuore" Onlus, nata su impulso della stessa Anmco.

L'arruolamento dei pazienti era stato avviato al S.Anna nel marzo di quest'anno e la struttura ospedaliera era stata l'ultima a partire tra quelle che, in Italia, da ottobre 2012, partecipano allo studio. In pochi mesi dunque il "sorpasso", grazie al numero complessivo di pazienti che, nel frattempo, sono stati curati a Catanzaro. "E' un fatto di grande rilevanza - spiega il direttore generale del Sah, Giuseppe Failla - non solo sul piano medico ma anche perche' aiuta a capire le ragioni per cui il numero di casi trattati ogni anno e' uno dei requisiti principali che a norma di legge identificano un'Alta Specialità di Eccellenza".

In effetti, a proposito dello studio Gissi e della bicuspidia valvolare aortica, basti pensare che solo una parte dei pazienti affetti da Bav sviluppa nel tempo complicanze e, in più, alcuni studi evidenziano come le diverse caratteristiche della patologia possono identificarne differenti fenotipi (complesso dei caratteri fisici esterni di un individuo, risultato del suo patrimonio genetico). Questo fa si che, allo stato attuale, non esista un criterio per definire, una volta diagnostica la Bav, quali saranno i malati più a rischio di sviluppare una degenerazione valvolare o di parete dell'aorta ascendente o di entrambe. Lo studio ha quindi l'obiettivo di riconoscere caratteristiche peculiari e comuni all'interno di fenotipi omogenei, con la possibilità di identificare e stratificare un rischio evolutivo per ciascuna forma di Bav.

"Appare quindi chiaro - aggiunge Failla - che solo un ospedale che tratta un numero elevato di malati, come il S.Anna, può risultare idoneo a partecipare a questo tipo di studi". Il secondo riconoscimento per il Centro regionale di Alta Specialità del Cuore arriva invece dalla Societa' Italiana di Diagnostica Vascolare, che ha identificato nel S.Anna uno dei Centri di riferimento per i suoi Corsi Istituzionali teorico-pratici. Contestualmente, la stessa Sidv ha individuato nel dottor Elia Diaco, responsabile dell'ambulatorio di Angiologia del S.Anna, il proprio referente per la Calabria. I corsi, organizzati a livello regionale, sono una diretta emanazione della Sidv e ne rappresentano una delle più importanti attività volte all'insegnamento e/o all'aggiornamento sulle modalita' di approccio clinico-terapeutico e sulle indagini diagnostiche vascolari con particolare riferimento alle metodiche strumentali ultrasonografiche.

I corsi sono rivolti a tutti i medici che si interessano delle patologie dell'apparato vascolare sia in ambito clinico sia in ambito diagnostico e si propongono un approfondimento sui percorsi diagnostico-terapeutici più idonei nel campo delle malattie vascolari, associato a una puntualizzazione sulle modalità di follow-up secondo le più aggiornate Linee guida nazionali ed internazionali. "Per noi é un risultato importante - ha commentato il direttore generale Failla - che ci premia del lavoro di questi ultimi anni, approdato ai convegni nazionali che abbiamo organizzato nel 2012 e nel 2013 con il meglio dell'angiologia italiana e che hanno sancito la vocazione del S. Anna non solo alla diagnosi e alla cura di eccellenza ma anche allo svolgimento di attività di formazione e informazione di medici e infermieri, svolta ai massimi livelli". (AGI)


29/10/2013 | RETTIFICA | CASSESE: NON PIÙ NELLA EQUIPE MEDICA DEL “S. ANNA”

Il dottor Mauro Cassese, per tramite del suo legale, avvocato Fabrizio Piattelli, ci informa che il dottor Mauro Cassese, dal luglio 2012, non fa più parte dell’equipe medica della clinica "S. Anna Hospital" di Catanzaro, così come avrebbe potuto lasciar intendere la foto d’archivio da noi pubblicata erroneamente nell’articolo (e prontamente eliminata) che lo ritraeva insieme ad altri componenti dello staff. Dell’errore, del tutto involontario, chiediamo scusa al diretto interessato ed ai noistri lettori.