Fondazione Campanella, Costanzo e Corsi: dire una parola chiara su futuro struttura

Catanzaro Salute

“Non bisognava aspettare le determinazioni del “Tavolo Massicci” per rendersi conto che la soluzione trovata nelle convulse riunioni in Prefettura e a Palazzo De Nobili, sotto la pressione giusta e preoccupata dei lavoratori della Fondazione Campanella, non avrebbe retto ad una valutazione rigorosa sul piano tecnico e giuridico. - Lo scrivono in una nota congiunta i Consiglieri Comunali di Catanzaro Sergio Costanzo e Antonio Corsi - Il mostro giuridico della Fondazione aveva partorito un mostriciattolo, che serviva solo per rinviare nel tempo una soluzione, che invece reclama una precisa assunzione di responsabilità da parte della Regione e dell’Università Magna Graecia, oltre che del management della stessa Fondazione.

Ma questa vicenda è esemplare della precisa volontà da parte della regione di far pagare alla città di Catanzaro le scelte clientelari e campanilistiche a favore di alcuni territori, che godono di assurdi privilegi, specie in campo sanitario.

Ed è chiaro che il problema Campanella non si risolve con i pannicelli caldi, con i finanziamenti tampone, che garantiscono l’emergenza a discapito dell’intero comparto sanitario pubblico e privato catanzarese. Da questo punto di vista basta pensare alla ripartizione del fondo sanitario per il 2013 che ha visto Catanzaro aumentare la propria dotazione di poche migliaia di euro rispetto alle dotazioni milionarie di Reggio, Cosenza e Crotone, proprio con la giustificazione che su Catanzaro grava la Fondazione Campanella.

Ma la Fondazione Campanella non è stata voluta dalla Regione come struttura d’eccellenza per tutto il territorio calabrese? Oggi il presidente Scopelliti deve avere il coraggio e la responsabilità di dire una parola chiara sul futuro di questa struttura, se ne riconosce ancora validi i motivi e la funzione per cui era stata creata, non come appendice della sanità catanzarese, ma come modello di buona sanità a livello regionale. Il problema non è più eludibile e la stessa Università deve assumersi fino in fondo le proprie responsabilità. I cittadini e i lavoratori hanno diritto di sapere quale futuro li attende e a quali costi e benefici.

Così come una parola chiara - continuano i due consiglieri - ci si attende da parte della Regione e dell’ASP sulla incredibile vicenda del S.Anna Hospital di Catanzaro, apprezzata casa di cura privata, al pari di “Villa del Sole” e “Villa Serena”, che da anni garantisce positive risposte specificatamente nel delicato settore della cardio chirurgia. In questi giorni abbiamo assistito a tante prese di posizione da parte di svariati rappresentanti del mondo politico ovviamente a sostegno della causa del S.Anna Hospital.

Anche se sarebbe facile domandarsi dove erano tutti questi politici quando, senza regole, si portava avanti una programmazione sanitaria a discapito della sanità pubblica e privata catanzarese a tutto vantaggio di Reggio e Crotone, dove sono in atto precise operazioni che potrebbero non essere estranee all’attuale vicenda della struttura catanzarese, in un pericoloso intreccio tra politica e affari.

Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una intollerabile minaccia ai livelli occupazionali della agonizzante economia catanzarese. Anche se non possiamo non essere ugualmente preoccupati per le garanzie sugli standard di sicurezza e qualità, che devono assicurare le strutture sanitarie, sia pubbliche che private e che non possono essere, comunque, oggetto di invasioni di campo o indebite interferenze da parte della politica o di organi dello Stato. Perciò bisogna domandarsi cosa hanno fatto per anni le strutture di vigilanza regionali e dell’ASP, dal momento che è evidente che le odierne problematiche hanno una origine ben lontana nel tempo.

Catanzaro - si legge ancora - non può essere città della sanità se non riesce a dare risposte credibili a questi problemi. Riteniamo, a questo punto, che il Sindaco Abramo, finora molto attento sui temi della sanità, debba richiamare in Consiglio Comunale gli stessi soggetti della precedente riunione per verificare lo stato di attuazione degli impegni assunti allora.

Anche per dimostrare che non si è trattato di un’inutile passerella, o peggio dell’ennesima beffa ai danni della città di Catanzaro.”


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