Pd, Montepaone: continua il tour di Domenico Giampà
Ieri sera il viaggio di Domenico Giampà è proseguito sulla fascia ionica, dove ha incontrato il circolo di Montepaone.
“Ho trovato - dice Giampà - una realtà viva e positiva, con una vivacità di dibattito, dovuta anche al fatto, abbastanza singolare, ma frequente dalle nostre parti, che le ultime elezioni abbiano segnato un punto di frattura tra gli aderenti al circolo. Il PD è sia al governo che all’opposizione e questo è motivo di grande difficoltà e di aperta tensione interna. Il che certamente non aiuta una realtà che deve proiettare, da qui a cinque anni, uno sforzo orientato a coniugare le sfide di un modello di turismo avanzato attrattivo ma anche di una nuova, forte residenzialità dovuta alle positive conseguenze della variante della nuova 106. Ci vuole un investimento in classe dirigente preparata e all’altezza di questa importante sfida, fondata anzitutto sulla piena efficienza della macchina pubblica e un sistema di servizi efficiente”.
Non sfuggono a Giampà le considerazioni personali sul partito, che gli vengono da questa serata. “Penso che la natura aperta del PD non possa essere assoluta. Il PD è si un partito aperto ma apertura non vuole venire meno alle condizioni di coerenza e credibilità che dobbiamo presentare al nostro elettorato. Non siamo una porta girevole, dove si entra e si esce a uso e consumo, e bisogna premiare chi fa vivere i circoli, chi fa battaglie coraggiose con il nostro simbolo. Nel mio PD nessuno può pensare di uscire dal partito e poi ritornare dalla forza di ruoli istituzionali acquistati. In troppe realtà locali, funziona cosi. Un segretario di circolo ha il diritto di lavorare con serenità e portare un programma che possa venir giudicato solo dopo alcuni anni. E non ci saranno PD equivoci, dove alcuni stanno al governo e altri all’opposizione. Mai più”.
Lo sguardo di Giampà volge ad altre realtà della fascia ionica: “Visiterò nei giorni tutti i comuni della fascia ionica, vero nodo di un potenziale sviluppo turistico moderno. Su Soverato, in particolare, occorrerà un lavoro di preparazione immediato perché in un comune che esce dal commissariamento occorre presentarsi alle elezioni con forza e credibilità. Il circolo ha già lavorato bene su molti tempi importanti, occorrerà ora aprire un grande dialogo con la società civile e le forze sane per un patto di serietà che faccia uscire la città dalla crisi e dalla disillusione che ho notato tra i cittadini comuni. Sulla sfida di Soverato, inutile negarlo, concentrerò molti sforzi dei miei primi mesi da segretario".