Droga dall’Ecuador, Tribunale Vibo si dichiara incompetente
Il gup del Tribunale di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, ha dichiarato la propria incompetenza territoriale in relazione all'operazione "Incas" che mira a far luce su un traffico di cocaina dall'Ecuador che sarebbe stato gestito dal clan Bonavota di Sant'Onofrio, nel Vibonese. Il giudice ha quindi stamane disposto la trasmissione di tutti gli atti al Tribunale di Civitavecchia, in provincia di Roma, ritenuto territorialmente competente in accoglimento di un'eccezione sollevata dall'avvocato Giuseppe Di Renzo.
Il procedimento penale vede imputati Vito Bonavota, 40 anni, di Sant'Onofrio, difeso dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Nicola D'Agostino, Giuseppe Serratore, 40 anni, di Sant'Onofrio, difeso dall'avvocato Salvatore Sorbilli, Francesco Cortese, 44 anni, di San Gregorio d'Ippona, nel Vibonese, assistito dall'avvocato Giovanni Marafioti. Illecita importazione, trasporto e detenzione di oltre 4 chili di cocaina (da cui sarebbe stato possibile ricavare oltre 20mila singole dosi) l'accusa per i tre imputati.
L'operazione ha preso le mosse l'1 luglio 2011, quando il Servizio centrale operativo della polizia italiana e la direzione centrale per i servizi antidroga comunicavano alla Squadra Mobile di Vibo che la Guardia civile spagnola aveva individuato all'aereoporto di Barajas (Madrid) un "pacco" al cui interno era celata della cocaina proveniente da Quito, in Ecuador, e con destinazione finale l'aeroporto romano di Fiumicino. (AGI)