Crotone per Civati: non tutte le strade nel PD portano al cambiamento
“Stiamo assistendo in questi giorni, alle fasi finali di una rappresentazione teatrale chiamata “Le Primarie del PD”. La calma apparente che regna sovrana, nasconde un malcelato sottosuolo, fatto di lunghe e profonde correnti carsiche, tutte alla ricerca di uno sbocco al mare, cariche di progetti e interessi, proposte e veti: tante opzioni e poche scelte. – È quanto si legge in un comunicato stampa di Mozione Civati - Provincia di Crotone - Sono correnti che partono da lontano e che questo lungo periodo di commissariamento non ha fatto altro che affinare ed intrecciare.
Di fronte a questi lampanti esempi di partecipazione ‘alla PD’, - si continua a leggere nella nota - che ci ricordano una volta di più quali sono le cause degli ultimi magri risultati elettorali alle politiche, ci sembra il caso anche di individuare gli spunti da cui ripartire. A tal proposito vogliamo porre l’attenzione sul documento politico uscito da pochi giorni a firma Napoli, Li Gotti, Fazio ed altri che a chiare lettere pongono l’accento sulle carenze di contenuti che sono emerse in questa importante fase di selezione dei gruppi dirigenti.
A gran voce infatti, i 31 firmatari invocano l’inizio di un percorso di cambiamento e noi della mozione Civati ci uniamo a questo coro, con la nostra forza e la nostra riserva di valori e risorse. Nei giorni da poco trascorsi, abbiamo analizzato le diverse ipotesi di segreteria provinciale del PD. Lo abbiamo fatto partendo dai programmi e dalle prospettive che i candidati hanno presentato nelle diverse occasioni, ma anche dalle loro idee di partito e dalla loro storia recente. Ne è emersa una scelta convinta, quella di sostenere Michele Laurenzano alla segreteria provinciale del PD. Michele è il candidato che meglio può rappresentare quelle istanze di cambiamento che il popolo democratico ha avanzato sin dal 2007, quando una marea di persone ha dato vita ad una ondata di entusiasmo che tanto ci appariva come una rivoluzione democratica. In Michele Laurenzano abbiamo deciso di riporre la nostra fiducia, per un partito moderno, fondato sul confronto e sulla inclusione.
Vogliamo individuare in lunedì 28 Ottobre - si legge ancora - il giro di boa che segnerà il cambio di orizzonte politico. Dal momento della ufficializzazione del nuovo segretario provinciale, nonché di quelli di tutto il territorio, il PD crotonese avrà organismi dirigenti completi, maggioranze e minoranze, direzioni e assemblee, strumenti di confronto e di proposta. Ci saranno controllori e controllati e ciascuno dovrà assumersi la responsabilità delle proprie scelte.
Eppure diverse appaiono, ad un occhio attento, le stranezze che hanno condito questo evento. Le poche tessere sottoscritte, per esempio, potrebbe essere già un buon argomento di discussione per gli amanti dei rompicapo politici: possibile che nell’anno in cui appare certo che si sceglieranno i vertici del partito, solo la metà degli iscritti al partito decide di rinnovare la propria tessera? Ci piacerebbe credere che ciò sia l’effetto positivo del commissariamento, che nel nobile intento di porre un argine al fenomeno dei signori delle tessere, ha fatto piazza pulita degli iscritti fantasma. Ma ci piacerebbe soltanto…
Ancor meno ci trova esultanti scoprire che è stato dato mandato ai candidati stessi di occuparsi dell’organizzazione delle primarie nei diversi comuni laddove non siano presenti organismi dirigenti in carica. Tenendo conto del numero ‘snello’ di segretari presenti nei comuni della Provincia, ci vuol poco a capire che si è dato il via libera alla lottizzazione dei circoli, nonché dei segretari e dei gruppi dirigenti. E la democrazia anche questa volta resta a digiuno.
Adesso è venuto il momento di dare vita ad un unico, grande partito, che ascolta i problemi e ne propone le soluzioni, dà ospitalità ai cittadini che sentono di avere buone idee ma non trovano lo spazio per proporle, un Partito che non lascia nessuno indietro ma combatte per difendere la dignità dei propri iscritti. Una vera famiglia non penalizza i figliastri per aiutare solo i figli, per questo la vera scelta sarà l’affermazione delle regole, per manifestare il valore della pluralità. Abbiamo passato momenti tristi nei nostri partiti, momenti per i quali il senso di colpa ancora non è passato.
Le ideologie ci hanno chiuso gli occhi e grandi personaggi della storia italiana, come Pasolini, ne hanno subito le conseguenze. La sfida che il confronto interno deve affrontare, parte da lontano, affonda le sue radici nelle responsabilità dei dirigenti, ci mette alla prova attraverso l’idea di partito che riusciremo a comunicare. Daremo ai crotonese un nuovo partito se non vedranno più i vecchi sistemi selettivi, se vedranno gli uomini del potere fare scelte nuove e responsabili. La vera sfida oggi la giochiamo se smetteremo di volere i portaborse per andare a cercare i dirigenti.”