Catanzaro nel cuore: il recupero del centro storico passa da un serio Piano ad hoc
“Prendiamo atto, con quel cauto e vigile ottimismo dettato dai contraddittori segnali provenienti da Palazzo De Nobili (Catanzaro, ndr), che molto probabilmente la bizzarra idea di coprire un tratto di Corso Mazzini verrà abbandonata. L’Amministrazione comunale, dando segnali di possedere un positivo senso di responsabilità e adeguandosi a principi di partecipata gestione del bene pubblico, ha fatto proprie le sacrosante perplessità manifestate dalla gran parte della cittadinanza, le quali, è bene precisare, non sono espressione di cecità urbanistica, non sono sintomi di borghesismo retrivo e ottuso, non sterili resistenze al rinnovamento e nostalgiche ancore ad un sognante passato, bensì la plastica risultanza di approfonditi processi di analisi che hanno individuato in numerose cause gli effetti dello stato di sofferenza e degrado in cui versa il nostro centro cittadino”.
È quanto sostiene in una nota il movimento Civico Catanzaro nel cuore, che sottolinea inoltre come “Rimanendo, comunque, in attesa che il Sindaco ufficializzi le nostre deduzioni, c’è da considerare che questa vicenda ha innescato un processo virtuoso ed ha rivitalizzato un dibattito – sorto al tempo in cui estemporanee dichiarazioni classificavano Catanzaro quale città più brutta d’Italia – sul recupero del centro storico. A quell’epoca, il Sindaco si dichiarò pronto ad aprirsi alle collaborazioni che gli venivano offerte dal mondo della cultura, delle professioni, delle associazioni e di quanti erano pronti a contribuire per il rilancio della città. Oggi riteniamo che i tempi siano maturi acciò questa disponibilità si concretizzi: tavoli multidisciplinari potranno individuare le cause dell’attuale degrado economico, sociale e commerciale e proporre soluzioni atte alla loro cancellazione, tenendo presente che, per quanto riguarda la parte architettonico-stilistica, è nostro parere che il rilancio non possa prescindere dalla tutela, conservazione e riqualificazione del costruito esistente, incentivando manutenzione e sicurezza, eliminando i materiali non consoni ad un habitat storico che – soprattutto per quanto attiene agli infissi degli edifici e ai cavi volanti – risultano essere assai deturpanti. Insistiamo da sempre sulla necessità che il Comune si doti di adeguati piani delle facciate, delle insegne, del colore, del dehors; ma anche dei parcheggi e della mobilità, ipotizzando il ripristino del tram nel tratto compreso dalla Funicolare fino a Piazza Matteotti proprio laddove l’edificio ex Stac, ristrutturato, potrebbe essere restituito alla sua originaria funzione. Immaginiamo un’isola pedonale ben più ampia di quella attualmente prevista fra le piazze Grimaldi e Cavour, in cui le attività commerciali mostrino attrattività: a tal proposito è opportuno incentivare la qualità degli esercizi e dare compimento a quei contenitori come la Galleria Mancuso, ottimamente ristrutturata, ma anche ai contenitori culturali come il Teatro Masciari sul quale occorre convergere con un impegno convinto”.
“Pertanto – proseguono da Catanzaro nel cuore - siamo sempre più persuasi che non servano idee straordinarie o bizzarre per la rinascita urbana ma occorra un semplice e concreto “Piano urbanistico di salvaguardia, di restauro, di risanamento e di ristrutturazione conservativa dell’antico tessuto urbano” che coinvolga l’intera e affascinante vicolaia sita sui tre colli. Tutto questo, se messo in pratica, potrà conseguire due importanti risultati: da un lato il “riuso” della città a fini turistici; dall’altro la ristrutturazione e il “riuso” degli edifici – molti dei quali oggi sono sfitti o abbandonati – per attrarre studenti universitari e giovani coppie che potranno e dovranno essere incoraggiate a risiedere in centro grazie a contestuali politiche fiscali. Fra l’altro, ciò potrebbe rimarginare l’emorragia demografica che – conclude la nota - il capoluogo di regione subisce vertiginosamente da almeno vent’anni”.