Nota dell’Anpi su raduno “fascista” a Girifalco
"L’Anpi denuncia da tempo a tutti i livelli e con continuità il ripetersi di manifestazioni di stampo neofascista e neonazista in tutta Italia. Da nord a sud sempre più frequenti sono le provocazioni organizzate da gruppi di fanatici e nostalgici di ogni risma. Non sarà certo una messa celebrata a Girifalco in maniera equivoca ed inopportuna da qualche prete sui generis a ridare dignità al fascismo e ai suoi seguaci".
E' quanto sostiene in una nota l'Anpi.
"La storia ha consegnato da tempo - continua la nota - il suo verdetto sulla barbarie del nazifascismo, sul ventennio e sulla dittatura. Morte, lager, tortura, miseria, guerra, leggi razziali e confino – questo è stato il fascismo in Italia. Che ci sia ancora qualcuno convinto di poter ripetere storie passate possiamo metterlo in conto. Quello che bisogna respingere con fermezza è la tolleranza che da più parti viene consentita – in nome di una falsa idea di democrazia e libertà. Come se non bastasse ancora il giudizio storico, ancora si fa finta di non vedere i tratti razzisti, omofobi, xenofobi, intolleranti alle regole democratiche di questi raduni. Diciamolo ancora una volta: Tutta la Costituzione Italiana è basata sull’antifascismo. La XII Disposizione transitoria vieta sotto qualsiasi forma la riorganizzazione del partito fascista. La legge Scelba aveva previsto il divieto a manifestazioni inneggianti al fascismo, e in seguito la legge Mancino del 1993 ha stabilito chiaramente che “..chiunque, in pubbliche riunioni, compie manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi legati alla ideologia nazifascista o incitano alla violenza e alla discriminazione - è punito con la pena della reclusione fino a tre anni..” Da parte nostra continueremo, insieme a tutti gli antifascisti e i democratici, a diffondere nella società, tra le nuove generazioni e nelle scuole soprattutto, la conoscenza della storia. La cultura, unico antidoto utile contro la moderna barbarie dei neofascisti. Dalla lotta di Liberazione e dalla Resistenza non si torna indietro. Ci aspettiamo - conclude la nota - dalle Istituzioni maggiore attenzione al rispetto delle leggi dello Stato".