Fascismo. Fiamma Tricolore Girifalco: tempesta in un bicchier d’acqua

Catanzaro Politica

“Si è scatenata una tempesta in un bicchier d’acqua per l’iniziativa, tenuta oltremodo sottotraccia e certamente priva di ogni intento nostalgico e restauratore, della Fiamma Tricolore di Girifalco di effettuare un “pellegrinaggio”, con tanto di deposizione di fascio di fiori e preghiere in suffragio dei martiri che osarono affrontare il mondo “dalla parte sbagliata”, ad un luogo di culto, eretto durante gli anni del tanto vituperato ventennio e, successivamente, distrutto dal seme di quell’odio fratricida ed iconoclasta che seguì alla guerra civile in Italia e portò poi ai tanti lutti che insanguinarono la nostra gioventù negli anni ‘70/’80 .

Tutto ha origine - spiega in una nota Natale Giaimo, Federazione Provinciale della Fiamma Tricolore - da una iniziativa, sin’ora diffusa solo sui social network, con cui i militanti della Destra Sociale di Girifalco avevano deciso di omaggiare, dopo anni di oblio, la statua della Madonna posta nei boschi di Monte Covello, a tutti nota come “la Madonnina dei Martiri Fascisti”, essendo stata lì posta, in un apposita nicchia di una monumentale colonna votiva, dai devoti del luogo negli anni ’30, successivamente oltraggiata e distrutta da ignota mano sacrilega, che ne volle far scempio così pensando di ingraziarsi i nuovi “padroni del vapore” antifascisti, essendo ormai scomparso il Fascismo cui, come dicevamo, la Madonnina era popolarmente associata. E tra le iniziative prese dai militanti della Fiamma c’è stata anche quella di “attaccare” al recinto che ne proteggeva l’accesso una foto riportante il luogo all’originaria struttura, con allegata l’originaria denominazione di “Madonnina dei martiri fascisti”.

Il giovane segretario provinciale di un sindacato, “partigiano, antifascista e resistente” per autonomina ma anche certamente “antistorico, incompetente e razzista” per quanto afferma, in una nota ha richiesto gli strali “restauratori” della Curia a riportare i luoghi alla originaria serenità, provvedendo a far sparire da lì quello che è, solo e certamente, un documento storico di quello che l’Uomo può creare e di quello che l’animale feroce può distruggere. Non vogliamo scendere ad un confronto, certamente impari, sulla Storia e sui suoi Fatti, ma vorremmo ricordare al nostro giovane resistente che, seppur fossero riconosciuti tutti i crimini che si vogliono far ricadere sul Fascismo, questi sarebbero solo una infinitesima parte di quelli compiuti e di quelli purtroppo ancora in atto quotidianamente nei paesi del comunismo cd. “reale”.

Andasse il nostro giovane sindacalista ad occuparsi delle tante vicende del lavoro, di quello che quotidianamente si perde e di quello, soprattutto da noi al Sud, che “non c’è”! Si preoccupi di come la sua Città stia lentamente affogando nel più completo degrado – amministrativo, umano ed ambientale – per come noi della Fiamma abbiamo iniziato a fare denunciando alcune situazioni, che sono solo la punta dell’iceberg, come le case abbandonate e cadenti del centro storico, e che continueremo a fare come, ad esempio, per l’ormai imperante olezzo che regna dappertutto in Città. E magari si accorgerebbe che i suoi concittadini gli darebbero maggior credito e lo accoglierebbero con più simpatia, magari la domenica in chiesa a pregare anche per chi voce non ha.

Con l’occasione, e visto che qualcuno vuol mestare nel torbido, invitiamo tutti i girifalcesi, ed in particolare quanti hanno il compito di divulgare con obiettività l’informazione su quanto accade nel territorio, a trovarsi con noi sabato 25 alle ore 16.00 presso la Madonnina di Monte Covello a seguire la piccola cerimonia che abbiamo modestamente organizzato per l’occasione, che consisterà nell’omaggiare la Madonnina di un fascio di fiori e di recitare alcune preghiere in suffragio di tanti morti che si vuol dimenticare ma che hanno anch’essi un posto nell’immensa misericordia del nostro Dio”.


Le opinioni espresse in questa pagina non impegnano in alcun modo la nostra testata rispecchiando esclusivamente il pensiero dell’autore a cui viene rimandata ogni responsabilità per quanto in essa contenuto.