Bracconaggio: 3 denunce nel cosentino, sequestrate armi
Negli ultimi giorni, in svariate località dell’altopiano Silano, il Nucleo Ittico-Venatorio della Polizia Provinciale di Cosenza, impegnato nei servizi di monitoraggio e tutela del territorio, al fine di prevenire e reprimere i comportamenti contrari alla legge in materia venatoria, si è imbattuto in ben tre diverse operazioni di caccia, esercitate in maniera completamente illegale.
Il primo reato è stato accertato nel territorio di Celico, dagli uomini in forza al distaccamento di San Giovanni in Fiore, quando, durante l’osservazione di una persona intenta ad esercitare la caccia, gli agenti si sono resi conto che lo stesso portava con se, occultato nella tasca della giacca, un piccolo registratore dal quale si propagava il suono riproducente il verso dell’allodola. Tali congegni elettromagnetici, che attirano i volatili nel luogo della battuta di caccia, sono espressamente vietati dalla Legge 157/1992. È stato, dunque, denunciato D. G., residente a Paola, al quale sono stati sequestrati: il fucile, le cartucce e il suddetto richiamo.
Sempre in agro del comune di Celico, gli stessi agenti di PG, durante un altro servizio di controllo del territorio, hanno osservato numerosi cacciatori, posizionati su di una collinetta, sia in appostamenti temporanei che in forma vagante. Insospettiti dall’elevato numero di colpi sparati e dalla presenza di troppe allodole in quel luogo, gli agenti si sono avvicinati per effettuare i controlli di rito ed hanno scoperto che, uno di essi, F.F., cittadino di Acri, possedeva, un congegno acustico del genere vietato, con il quale richiamava le allodole, riproducendone il canto, al fine di abbatterle più facilmente. Anche in questo caso, si è proceduto alla denuncia alla competente Procura della Repubblica e al sequestro del fucile, di 263 cartucce, del richiamo e di 6 capi di allodola abbattuti.
Un’ulteriore operazione, compiuta dagli agenti del nucleo Ittico – Venatorio della Polizia Provinciale di Cosenza nel comune di Altomonte, ha portato alla denuncia di B. A., cittadino di Rossano, poiché sorpreso ad esercitare la caccia ai tordi, riproducendone il canto mediante richiami acustici del genere vietato; anche in questo caso sono stati sequestrati: un fucile, 100 cartucce, il richiamo ed otto capi di tordo abbattuti.
Durante tutto il periodo di apertura della caccia i controlli ed il pattugliamento del territorio, diretti dal Comandante, Giuseppe Colaiacovo, saranno intensi, al fine di ridurre al minimo gli episodi di bracconaggio. Dall’apertura della stagione venatoria ad oggi, sono stati effettuati più di 700 controlli caccia, comminate circa 30 sanzioni amministrative, sequestrati 14 fucili e denunciate, per reati connessi all’esercizio della caccia, 15 persone.