Reggio: il Palazzo delle Poste di via Miraglia ospita la mostra omaggio a Giuseppe Verdi
Il Palazzo storico delle Poste di via Miraglia ospita, fino al prossimo 16 novembre, la mostra filatelico-documentale “Omaggio a Giuseppe Verdi”, promossa in occasione dell’emissione del francobollo dedicato al Bicentenario della nascita. Una tiratura di tremilioni e duecentottantacinquemila esemplari, stampati in quattro colori più oro, che raffigurano un ritratto di Giuseppe Verdi, e che arricchiscono la lunga serie di emissioni dedicate al musicista e compositore tra i più conosciuti al mondo.
Inaugurata nei giorni scorsi, la mostra, realizzata in collaborazione con l’associazione culturale Anassilaos, è stata proposta anche come contributo della Filiale reggina di Poste Italiane, diretta da Carolina Picciocchi, a sostegno della candidatura di “Reggio Calabria Capitale Europea della Cultura 2019”, così come manifestato con la sottoscrizione del protocollo di adesione al progetto.
Una mostra frutto della collaborazione di alcuni collezionisti reggini, che hanno concesso materiale proveniente dalle loro raccolte private: Francesco De Benedetto, Giuseppe Nicolò, Ninni De Salvo, Stefano Iorfida, Lucia Federico, e dalla sezione provinciale dell’Istituto del Nastro Azzurro, presieduta da Alberto Cafarelli. Un contributo è stato anche offerto dall’Atelier “Polvere di Fata” di Melito e dal Liceo Artistico Mattia Preti.
La vita e le opere del Maestro sono raccontate da francobolli tematici, documenti originali, spartiti, libretti d’opera, cartoline dedicate al melodramma e ai cantanti lirici; un’esposizione impreziosita da costumi e oggetti d’epoca legati al mondo della lirica e del teatro: raffinati ventagli di fine ottocento e binocoli di madreperla, accessori indispensabili per le grandi dame; una selezioni di dischi in vinile di inizio ‘900, con le incisioni dei maggiori interpreti delle opere verdiane.
Straordinarie esecuzioni riproposte da antichi grammofoni originali che, nella giornata inaugurale, hanno accolto autorità civili e militari e i numerosi ospiti intervenuti.
“Abbiamo voluto un evento – ha dichiarato la dirigente di Poste - che ricordi ai nostri concittadini la grandezza di Verdi, la cui arte continua ad essere più viva che mai. La sua musica, infatti, proprio perché riflette l’universale condizione umana, ad oltre un secolo dalla morte, continua ad essere, con quella di Mozart, la più eseguita nei teatri del mondo”.
E dall’Archivio Storico Arcivescovile Reggio Calabria – Bova, emergono due partiture inedite ed originali, “Allori a Giuseppe Verdi”, presentate agli ospiti dal direttore MariaPia Mazzitelli: una marcia funebre ed una marcia militare per banda o piccola orchestra, composte dal musicista Vincenzo Cutrì, nato nel 1856 a Santa Eufemia d’Aspromonte.
Musiche che presto saranno affidate all’arrangiamento dei maestri dell’Orchestra della Provincia di Reggio Calabria, così come assicurato dall’assessore alla Cultura Lamberti Castronuovo.
L’evento ha offerto l’occasione per ricordare che Reggio Calabria è ufficialmente una delle candidate italiane a “Capitale Europea della Cultura 2019”, in corsa con Venezia, Perugia, Assisi, Urbino, Ravenna, Siracusa, Palermo e altre città, per l’assegnazione del prestigioso titolo istituito dall’Unione Europea.
“E’ un obiettivo ambizioso, certamente difficile da raggiungere – ha dichiarato il Prefetto Vittorio Piscitelli – presente all’iniziativa – ma questa candidatura ci offre la possibilità di proporre un’immagine positiva della città, in Italia e in Europa, ben diversa da quella spesso offerta dai fatti di cronaca. Tutte le istituzioni stanno lavorando insieme per raggiungere questo risultato. L’obiettivo della candidatura di Reggio Calabria è quello di mettere al centro il tema dell’integrazione e della promozione di una autentica dimensione interculturale”.
“La capitale europea della cultura che sarà prescelta avrà per un anno la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale – ha affermato il professor Francesco Adornato, presidente del Comitato Scientifico che ha curato il programma da sottoporre alla commissione per la valutazione delle candidature – e diverse città hanno sfruttato questo periodo per trasformare completamente la loro base culturale, e quindi, la loro visibilità internazionale. A differenza di altre candidate, ritengo che Reggio, con la sua millenaria stratificazione culturale, sia in grado di vedere il futuro prima che arrivi. Ed è proprio di questa capacità di lettura che hanno bisogno sia l’Europa che il Mediterraneo”.