Inaugurata la mostra fotografica “Reggio al mare”
Un tuffo nel mare dei ricordi. Quelli legati ad uno dei luoghi simbolo dell’estate nella nostra città: il Lido Comunale. Ce li riporta alla memoria, in un ideale “amarcord”, la mostra “Reggio al mare”, promossa dalla filiale di Poste di Reggio Calabria in collaborazione con l’Associazione culturale Anassilaos ed inaugurata questa mattina nell’atrio delle Poste di via Miraglia. Presenti alla cerimonia: il Presidente della Provincia Giuseppe Raffa, l’Assessore provinciale alla Cultura Edoardo Lamberti Castronuovo, il presidente del Consiglio provinciale Antonino Eroi, il Capo di Gabinetto, Prefetto Bagnato, il direttore della Filiale Carolina Picciocchi, il presidente di Anassilaos Stefano Iorfida, e di Anassilaos Giovani Tito Tropea. In esposizione cartoline, foto e documenti, tratti dall’archivio privato del collezionista reggino Giuseppe Diaco, che riportano ai nostri giorni le immagini e gli avvenimenti più importanti della vita del Lido Comunale tra gli anni ’30 e i mitici anni ’60. Ritroviamo, tra il materiale esposto, una locandina del 1932 con il programma della stagione balneare che andava da giugno a ottobre. Un invito sicuramente irresistibile per quei tempi: “Spiaggia incantevole e soleggiata. Panorama suggestivo sullo stretto azzurrissimo. Meravigliosa vista sull’Etna. Capanne con tutti i conforti. Barche per gite. Trampolini. Verande a mare. Caffè e ristorante con orchestra. Grandioso teatro sulla spiaggia. Spettacoli di prim’ordine”. E poi, in questo itinerario nostalgico, leggiamo una lettera del 1934, con cui la sezione reggina della Croce Rossa comunica l’apertura, all’interno del Lido, di un posto di pronto soccorso per i bagnanti; ma anche un documento che racconta della cerimonia di commemorazione dell’anniversario della morte del comandate Tommaso Gulli, che l’Accademia Navale di Livorno svolge all’interno del Lido nel luglio del 1935. Piccoli frammenti di vita vissuta sono i biglietti d’ingresso per assistere agli spettacoli dell’Arena Lido; ma anche i giornali che riportano gli eventi mondani che venivano organizzati al Lido, come l’elezione di Miss Cinema, o la presenza, negli anni ’50 e ’60, periodo del suo massimo splendore, dei cantanti e musicisti più importanti del momento: Nilla Pizzi, Gino Latilla, Carla Boni, Mike Bongiorno, Corrado. E da non dimenticare le serate danzanti, i concerti bandistici, le sale per esposizioni, le gare di tennis.
“Con questa mostra si rinnova il rapporto tra Poste Italiane e il territorio – ha dichiarato il Presidente Raffa – le cartoline illustrate che, insieme ai francobolli, rappresentano la tradizione di Poste, ci consentono di far riscoprire ai visitatori luoghi e momenti della nostra città forse per alcuni sconosciuti”. Se le immagini suscitano immediatamente emozioni e nostalgia, per l’assessore Lamberti devono anche rappresentare un momento di riflessione:“Tutte le città – afferma - costruiscono il proprio futuro valorizzando il patrimonio storico, culturale e artistico che hanno la fortuna di possedere. Reggio purtroppo dopo il terremoto e la sua ricostruzione non sempre è riuscita a conservare e valorizzare l’eredità del passato, un esempio ne è il Lido: le bellissime cabine in legno sono state abbattute e sostituite da strutture moderne ma certamente di minor fascino”. A integrare la mostra, anche una serie di documenti visivi, curati dall’Anassilaos Giovani, che ricostruiscono il complesso rapporto della città con il suo mare, da cui Reggio ha ricevuto nei secoli doni preziosi (l’arrivo dei Greci, il passaggio di San Paolo) ma anche elementi negativi (dalle incursioni arabe e turche al maremoto del 28 dicembre 1908, fino allo sbarco degli angloamericani il 3 settembre del 1943, prima dell’armistizio). In occasione dell’inaugurazione, è stato anche presentato il francobollo dedicato ad uno dei Manifesti storici dell’ENIT, l’Agenzia Nazionale del Turismo, emesso come attestato di riconoscimento per la sua attività di promozione nel mondo dell’immagine dell’Italia e delle sue eccellenze turistiche. Il francobollo – ha spiegato la Direttrice Picciocchi - stampato in un milione di esemplari, riproduce un manifesto del 1955, intitolato “Etè in Italie”. La storia del Manifesto turistico in Italia è da sempre legata a quella dell’Enit, la cui data di nascita, il 1919, coincide con una stagione di straordinario splendore dell’arte dell’illustrazione. Le immagini dei Manifesti storici, realizzati dai maggiori artisti dell’epoca, hanno rappresentato uno degli strumenti più efficaci di propaganda dell’Italia e si riaffacciano al presente con effetto di straordinaria attualità.