“Libere Donne”: l’associazione di Crotone protagonista di due reportage giornalistici

Crotone Attualità
Katia Villirillo

L’Associazione “Libere Donne”, operante a Crotone e presieduta da Caterina Villirillo, è da anni impegnata attivamente e costruttivamente nella tutela e difesa in primis delle donne, delle famiglie e dei bambini dalle più disparate e dure forme di violenza e di violazione dei diritti umani.

La realtà “Libere Donne” sarà protagonista di due reportage giornalistici su Raidue che andranno in onda tra il 17 ed il 25 novembre prossimi.

In un momento in cui il femminicidio e gli abusi sulle donne sono alla ribalta della cronaca quotidiana, i servizi su Raidue racconteranno, a livello nazionale, le attività concrete e virtuose dell’Associazione “Libere Donne”, gruppo molto propulsivo che, dal 2009, aiuta arditamente le donne vittime di violenze, soprattutto domestiche, a tornare libere dopo gli abusi, grazie ad un lavoro alacre di natura giuridico-psicologica favorendone anche il reinserimento nella società.

Tutta l’Italia verrà così a conoscenza del lodevole lavoro che “Libere Donne” sta svolgendo, soprattutto avendo dato vita, da mesi, ad un laboratorio di cucito in cui viene realizzata, da parte delle donne abusate in fase di riabilitazione, una bambola fatta a mano che si chiama Lea per ricordare Lea Garofalo, donna calabrese coraggiosa che ha pagato con la vita la sua lotta ardimentosa contro la mafia. Marisa Garofalo, sorella di Lea, ha deciso di diventare testimonial di “Libere Donne”.

I reportage su Raidue, redatti dalla giornalista Laura Gialli, andranno in onda durante il TG2, nell’ambito delle rubriche Storie e società e costume, in concomitanza di due date esemplari: 24 novembre, giorno della scomparsa di Lea Garofalo e 25 novembre, ricorrenza della Giornata internazionale sulla violenza contro le donne.

La troupe di Raidue ha realizzato un reportage lucido e dettagliato giungendo a Crotone con le telecamere lo scorso 5 novembre documentando come le “Libere Donne” dell’Associazione combattono, ogni giorno, con tenacia ed efficacia, diverse forme di violenza avendole anche vissute in prima persona al fine di far comprendere alla società civile che si possono vincere la violenza, la paura, il disagio e la solitudine potendosi anche reintegrare in una vita quotidiana normale divenendo esempio prezioso di crescita e rinascita per gli altri.

Le telecamere di Raidue hanno ripreso i locali dell’Associazione, situati nel centro storico di Crotone, documentando nel dettaglio ogni azione pedagogica e di lavoro artigianale delle “Libere Donne” facendole anche vedere all’opera nella realizzazione ad arte della bambola Lea. Sono anche state realizzate interviste ad alcune delle donne dell’Associazione al lavoro, a Luigi Alosa, psicoterapeuta di “Libere Donne” ed alla presidente dell’Associazione Caterina Villirillo.

Sull’esperienza con Raidue, Caterina Villirillo ha dichiarato: “È doveroso e determinante discutere e divulgare i temi della violenza, soprattutto sulle donne, partendo da testimonianze vere, facendo parlare pubblicamente chi ci è passato davvero! La realtà della violenza domestica è grave e diffusissima, soprattutto nel nostro Sud Italia dove regna ancora un retaggio socio-culturale maschilista ed arretrato che sottomette la donna in diversi ambiti, da quello lavorativo a quello personale. Sono onorata e ringrazio la troupe di Raidue e la giornalista Laura Gialli che sono giunti da Roma sino qui a Crotone per documentare di persona il nostro operato.

L’Associazione è nata nel 2009 per aiutare concretamente le donne violentate a rifarsi una vita, a ritrovare la luce. Abbiamo un centro di accoglienza permanente, un telefono verde cui chiedere aiuto. Lavoriamo con il sostegno fondamentale delle istituzioni e delle forze dell’ordine che non ci hanno mai lasciato sole. Stiamo aiutando oltre 170 donne violentate in tutta la Provincia di Crotone; alcune di loro, grazie a noi, hanno ritrovato la dignità ed un lavoro per ricominciare. Combattiamo anche gli abusi sui minori e il fenomeno di pedofilia non dimenticando che, accanto alle donne violentate, che restano sole, vivono i loro figli a loro volta abusati.

Ognuno di loro ha diritto a ritornare alla vita dopo la violenza! Da pochi mesi stiamo realizzando a mano la bambola di nome Lea per ricordare l’azione coraggiosa di Lea Garofalo, vittima innocente di un eclatante caso di femminicidio. Ringrazio di cuore sua sorella, Marisa Garofalo, per aver creduto in noi “Libere Donne” divenendone testimonial. La bambola Lea è un simbolo di riscatto per tutte le donne abusate che cerchiamo di aiutare ogni giorno. Una volta cucite a mano, le bambole Lea vengono vendute in beneficenza per sostenere il nostro operato.

Ringrazio anche tanto la giornalista di Roma Mariangela Petruzzelli con cui daremo vita, intorno al 20 novembre, ad un convegno-conferenza stampa, dal titolo “Ricordando Lea”, presso la Camera dei Deputati, nella Capitale. All’evento seguiranno due giornate di azione socio-divulgativa in Calabria coinvolgendo soprattutto i giovani e le scolaresche. Il tutto si svolgerà tra Crotone e Petilia Policastro, paese natio di Lea Garofalo, nei giorni topici: 24 novembre, data della scomparsa di Lea e 25 novembre, Giornata mondiale sulla violenza contro le donne”.