Grande successo per la tappa conclusiva del progetto Young at Art del Maca
Da mercoledì 6 a domenica 10 novembre, i 12 giovani talenti del progetto Young at Art del Maca (Museo Arte Contemporanea Acri), hanno esposto le loro opere a Torino, all’interno degli spazi del MOI (Ex Villaggio Olimpico), nell’ambito della manifestazione Paratissima, ottenendo un successo di pubblico che ha superato le più rosee aspettative degli organizzatori dell’evento.
Young at Art, giunto quest’anno alla seconda edizione, è un progetto espositivo itinerante, realizzato e promosso dal MACA di Acri (Cs) in collaborazione con le associazioni Oesum Led Icima e l’omonima Young at Art, attraverso cui, le tre istituzioni culturali intendono promuovere sul territorio nazionale, lungo un’intera annualità, il lavoro di un gruppo di artisti Under 35 nati in Calabria, dando loro la possibilità di essere visti e conosciuti da un pubblico numeroso. L’idea che sta alla base del progetto Young at Art è quella di trasformare il museo da spazio statico in promotore attivo delle realtà artistiche e culturali del proprio territorio. Per questo motivo, dopo una prima mostra tenutasi al MACA, tra l’aprile e il maggio scorsi, le opere dei 12 artisti sono state successivamente esposte all’interno della VII edizione della Biennale d’arte contemporanea Magna Grecia, nel mese di agosto, fianco a fianco con quelle di un gruppo di nomi illustri del panorama artistico italiano e internazionale della seconda metà del Novecento (tra gli altri: Arman, Mario Merz, Mimmo Paladino e Michelangelo Pistoletto).
Come nel 2012, l’ultima tappa del progetto si è svolta a Torino, in concomitanza con il lungo fine settimana della fiera d’arte contemporanea Artissima, durante la quale il capoluogo piemontese si trasforma a tutti gli effetti nella capitale mondiale dell’arte contemporanea. La collaborazione con la manifestazione Paratissima, l’evento off più importante e visitato di Artissima, ha dato la possibilità ai 12 artisti di incontrare, in soli cinque giorni, un pubblico stimato intorno alle 100.000 unità. Non si è trattato, però, di mera una questione quantitativa: molti visitatori hanno dimostrato vivo interesse nei confronti dei lavori degli artisti. « Possiamo dirci più che soddisfatti di aver raggiunto pienamente l’obiettivo di far conoscere i nostri 12 giovani talenti da un pubblico ampio ed eterogeneo, composto tanto da gente comune, quanto da appassionati d’arte contemporanea, da collezionisti e da galleristi », spiegano Massimo Garofalo e Andrea Rodi, curatori della mostra e ideatori del progetto Young at Art.
La mostra tenutasi nell’ambito di Paratissima è stata resa possibile grazie a 25 generosi contributi di privati cittadini giunti in aiuto alla campagna di raccolta fondi indetta dall’associazione Oesum Led Icima, che hanno permesso di coprire una parte significativa dei costi di realizzazione della mostra.
Ad essi si è aggiunto l’importante sostegno della neonata associazione culturale Young at Art, che, con la mostra, ha inaugurato la sua attività di promozione dei giovani artisti attivi sul territorio nazionale.
Il numero degli artisti selezionati per l’edizione 2013 del progetto è raddoppiato rispetto a quelli della prima annualità, a testimonianza dell’estrema vitalità della scena artistica calabrese e della varietà della sua offerta, capace di spaziare attraverso tutti i linguaggi e le forme espressive dell’arte contemporanea. Particolarmente ricca è stata, quest’anno, la sezione dedicata alla fotografia, che ha annoverato gli artisti Domenico Mendicino, Gregorio Paone, Marco Colonna, Salvatore Colloridi e Salvatore Insana. Quest’ultimo era presente, con un’opera, anche nella sezione video, di cui fa parte anche l’artista Giusy Pirrotta. Erano tre, invece, i pittori che hanno preso parte a Young at Art. Anna Capolupo, Giulio Manglaviti e Maurizio Cariati, enormemente distinti fra loro per stile, tecnica e tematiche affrontate nei rispettivi lavori. L’artista Mirella Nania ha testimoniato della freschezza dell’approccio digitale applicato al mondo dell’arte. Non sono mancati poi gli approcci ibridi, come la pittura materica proposta da Giovanni Fava e la scultura fatta di materiali di recupero, naturali e artefatti, di Giuseppe Guerrisi.