Novello: tavola rotonda propone la “Carta del Gusto”
Come l’Assessore alla crescita economica urbana del Comune di Cosenza, Nicola Mayerà, ebbe già modo di dire in occasione della Festa del Cioccolato, qualunque evento che si crei intorno ad una produzione, ad una eccellenza, ad un’abilità artigianale del nostro territorio non deve fermarsi all’estemporaneità ma, al contrario, deve creare nuove aspettative e aprire nuove prospettive.
A questo principio non è venuta meno nemmeno l’ultima iniziativa dell’Assessorato, pensata per promuovere il vino novello e, con esso, quanto di meglio la calabresità ha da offrire in termini di prodotti eno-gastronomici.
Così la partecipata tavola rotonda - organizzata nell’ambito dell’evento e ospitata dalla Biblioteca Nazionale nella cornice di una interessante mostra bibliografica in tema curata da Rita Fiordalisi e Massimo De Buono - ha partorito la “Carta del Gusto” che, nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale e delle associazioni di categoria presenti che se ne faranno promotrici, vuole invitare i ristoratori ad abbinare, e a proporre alla clientela, un piatto ed un vino locali, e chissà che nel tempo non si possa arrivare ad un menù totalmente ispirato a questa filosofia.
Perché una cosa è certa, ed è emersa dagli interventi dei rappresentanti di tutte le associazioni di categoria: i nostri ristoratori hanno un rapporto ‘conflittualè con il vino. Così accade – racconta Raffaele Riga, presidente di Slow Food Calabria - che “sulle tavole venga servito un vino anonimo, mentre anche il vino sfuso dovrebbe essere assolutamente identificabile. Colpa anche dei consumatori, poco attenti. È verso di loro che va indirizzato lo sforzo maggiore, perché siano consumatori consapevoli”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Vincenzo Farina (Confesercenti) che riconosce al vino il ruolo di “ambasciatore di cultura, vero elemento di promozione del territorio”; e Pietro Tarasi (Coldiretti) per il quale “educare il consumatore è fondamentale perché l’offerta si costruisce sul livello della domanda. Da noi - afferma - non c’è una cultura radicata della ristorazione, ma una provincia non può vivere su poche eccellenze, deve piuttosto esserci un’offerta mediamente alta. Alla fine ciò che conta è la riconoscibilità”.
“Bisogna pensare al vino non soltanto come ad una bevanda ma come ad un alimento” – è la convinzione espressa da Mario Reda (ONAF Calabria) il quale, ritornando al tema dell’evento, il novello, ricorda che “la Calabria, e la provincia di Cosenza in particolare, ha ottenuto buoni risultati nella produzione del novello seppure la stessa, a livello nazionale, si sia molto ridimensionata”. Reda richiama l’esperienza di una cantina del cirotano che ha favorito il riconoscimento del magliocco. Da lì un recupero dei vitigni autoctoni che, per la provincia bruzia, ha significato la nascita della dop Terre di Cosenza.
E prima che Tommaso Caporale, guida dell’Associazione Venti divini, richiami il successo del Salone del vino novello del Meridione, di sua organizzazione, appena conclusosi con i migliori riconoscimenti assegnati in direzione dei novelli calabresi, dal pubblico Giuseppe Muzzillo (Associazione Produttori di Vino) annuncia che sull’Annuario 2014 di Luca Maroni, dove sono recensiti 11.000 vini, tra i 58 rossi segnalati come i migliori, tre sono della provincia di Cosenza, e dei 10 rosati attenzionati, due sono della nostra provincia.
La notizia non può che fare piacere ed invitare al sorriso così come, ad apertura di manifestazione, il sorriso di tutti ha accompagnato Ciccio De Rose che ha declamato due poesie, ovviamente dedicate al vino.
“Il Novello di Gusto” prosegue sino a domenica sera, nel centro storico di Cosenza, con degustazioni e spettacoli. Questi ultimi, in caso di pioggia, si spostano all’interno di Palazzo Compagna.