Maltempo: grande preoccupazione di CIA e Confagricoltura
"La Confagricoltura e la CIA di Crotone esprimono - in una nota - grande preoccupazione per la gravissima situazione venutasi a creare in seguito alle copiose e insistenti piogge che si sono abbattute nell’intera provincia e che hanno causato l’esondazione del fiume Neto, mettendo a dura prova interi comparti del mondo agricolo.
Nelle campagne si contano danni incalcolabili, soprattutto nelle zone di pianura con le colture orticole di stagione che sono state spazzate via, con i seminativi autunno vernini che irrimediabilmente dovranno essere riseminati e con le strade poderali e interpoderali completamente andate distrutte e che ora devono essere ripristinate. Conseguenze negative si registrano anche tra gli allevamenti e i produttori olivicoli e vitivinicoli.
Le piogge se continueranno nei prossimi giorni possono provocare fenomeni di asfissia dei terreni ma anche ritardo o impossibilità a effettuare le semine a causa dell’impraticabilità del terreno. Uno stato generale, quindi, che andrebbe ancora una volta ad aggravare la situazione economica delle imprese agricole, già in difficoltà a causa della crisi strutturale nel quale si trova oramai da diversi anni il settore.
Il mondo agricolo Crotonese è in ginocchio e per tali ragioni chiediamo la dichiarazione dello stato di calamità.
Chiediamo a tutte le istituzioni preposte, a Sua Eccellenza il Prefetto, ai nostri rappresentati politici regionali e nazionali, di non lasciarci soli, ma di collaborare con il mondo agricolo e i suoi rappresentanti in questo delicato momento.
Secondo CIA e Confagricoltura accanto agli interventi legati all’emergenza, necessaria ed urgente, per il futuro appare sempre più indispensabile un’azione coordinata e programmata del Governo e delle Regioni volta all’attività di prevenzione dei disastri naturali.
Il ripetersi ciclico degli eventi calamitosi non può portare alla rassegnazione perché essi sono incontrollabili e ineluttabili.
Al contrario, è necessario superare atteggiamenti passivi o superficiali, adottando strategie dinamiche di progetto e di azione, attraverso gli strumenti ordinari della programmazione: progettare in sicurezza per assicurare un territorio tutelato e al tempo stesso produttivo."