Reazioni ai disagi per il maltempo di ieri
"La Flai Cgil di Crotone esprime la sua vicinanza a tutte le popolazioni della Sardegna colpite dall’alluvione, portando con se morte e distruzione. Questa forza distruttrice ha colpito anche la Calabria e la nostra provincia di Crotone, con numerosi comuni dell’entroterra colpiti in maniera molto seria e rimasti isolati per molte ore". A sostenerlo in una nota il segretario alfonso Filice.
"È vero che di fronte alla forza della natura si può fare poco, ma è anche vero che avere abbandonato le politiche di risanamento del territorio e permesso lo spopolamento di molte aree interne, fa si che le alluvioni aumentino la sua forza distruttrice.
Non si è più preparati per questi eventi, ormai le risorse per la salvaguardia del territorio sono quasi inesistenti, non si è nemmeno preparati a fronteggiare l’emergenza, basti pensare che in questi giorni gli operai forestali sono stati messi in cassa integrazione al posto di adoperarli per aiutare quei comuni ( come Petilia Policastro, Verzino, Mesoraca, Cirò, Rocca di Neto ecc.) che sono in difficoltà a fronteggiare l’emergenza; eppure nei vari piani attuativi della forestazione, sono previsti interventi per migliorare la funzionalità idraulica dei suoli forestali nel territorio montano e collinare, con particolare riferimento alla forestazione, al recupero, manutenzione e rinaturalizzazione delle superfici boscate; Il Piano prevede anche la costituzione di Nuclei Polifunzionali di Protezione Civile, che possono utilizare gli operai idraulico - forestali. Nuclei Polifunzionale di Protezione Civile che sarebbero serviti per queste emergenze e non solo".
Per il Partito socialistra di Crotone "l'ondata di maltempo che, nelle ultime ore, ha colpito la nostra provincia, rientra in quegli accadimenti che non possiamo più definire eccezionali, ma sono ormai ciclici e sempre più spesso si ripresentano a cadenza annuale.
Com’è giusto che si faccia, in queste ore tutte le amministrazioni interessate dagli eventi calamitosi si attiveranno per chiedere interventi urgenti di ripristino delle infrastrutture danneggiate, ed aiuti alle attività produttive interessate. Ma non può, e non deve rimanere questo l’unico modo di procedere.
In questo momento sarebbe facile additare l’Amministrazione Provinciale per l’inadeguatezza dei suoi interventi sulle strade provinciali, lungo le quali i lavori di manutenzione ordinaria sono pressoché assenti, e dove si registra un completo stato di abbandono ed incuria. Ma questo è ormai sotto gli occhi di tutti, e non basterebbe un’intera pagina di quotidiano per elencare tutte le strade oggetto di crolli, interruzioni ed impraticabilità.
Come Partito Socialista Italiano (PSI) pensiamo sia arrivato il momento di smetterla di occuparsi del territorio e del dissesto idrogeologico sempre e soltanto con interventi di emergenza. Sono più costosi e in essi si annidano forme di corruzione e sperpero di risorse pubbliche legate alla totale assenza di controlli. Senza sottacere il fatto che nell’affidamento dei lavori nei momenti di emergenza, prolifera la più becera forma di attività politica clientelare, quella che viene fatta sulla pelle dei cittadini e sulle loro disgrazie.
E' necessario invertire questo modo di agire, prevedere interventi di ripristino dei territori a rischio ragionando in termini di investimento, e di visione del futuro, intervenire prima che succedano danni irreparabili o ancora peggio che qualcuno perda la vita.
Per prima cosa bisognerebbe impiegare a tempo pieno i lavoratori in cassa integrazione della Gestione Servizi S.p.A. (società in house della Provincia), dotarli dei mezzi necessari e metterli in condizione di lavorare, non negli uffici della Provincia ma, nella manutenzione delle strade provinciali, assegnando ad ognuno di loro un congruo tratto di strada da manutenere, (come facevano una volta i cantonieri dell’Anas). In aggiunta - conclude il Psi - si potrebbero creare dei progetti mirati all’utilizzo del personale LSU/LPU, sia comunali che provinciali, magari facendo qualche integrazione stipendiale, sempre col lo stesso obiettivo, quello della salvaguardia e cura del territorio in forma di prevenzione. Non credo che chiediamo troppo".